Tornare alla crescita. Perché l'economia italiana è in crisi e cosa fare per rifondarla - 9788868438630

Tornare alla crescita. Perché l'economia italiana è in crisi e cosa fare per rifondarla: In Italia la produttività è bassa, la disoccupazione alta, lenta la fuoruscita dalle recessioni del 2008-2013. Eppure ancora oggi molti, non solo governanti ansiosi di consenso a breve, ostentano ottimismo, celano al paese la realtà: il debito pubblico innervosisce i mercati finanziari; le infrastrutture si depauperano; il diritto dell'economia è superato; le imprese non rispondono all'urgenza di investire, innovare, cogliere le opportunità della rivoluzione digitale. Hanno pesato i limiti della politica economica: l'incompleto risanamento del bilancio; il taglio degli investimenti pubblici; i ritardi nella riscrittura dell'ordinamento; le insufficienti pressioni concorrenziali sulle imprese. Sin dalla svalutazione della lira del 1992 le imprese si sono adagiate sui facili profitti prospettati dal cambio debole, dalla moderazione salariale, dai sussidi statali, dalla scandalosa evasione delle imposte. S'impone una rifondazione dell'economia, che ne arresti il regresso. L'euro è moneta preziosa, irrinunciabile. Ha assicurato prezzi stabili e calmierato i tassi d'interesse. È la politica economica europea a essere bloccata dal rigorismo tedesco. Ma la crisi affonda le radici oltre l'economia, nello strato più profondo della cultura, delle istituzioni, della politica del Belpaese. Con un'analisi di ampio respiro, Pierluigi Ciocca ricostruisce la preoccupante condizione economica, mostra la difficoltà della presa di coscienza del malanno italiano. Il libro offre tuttavia una ricetta per portare l'Italia fuori dalle sabbie mobili in cui da un quarto di secolo si dibatte. Indica
In Italy, productivity is low, unemployment is high, it has been slow to escape from the recessions of 2008-2013. Yet even today many, not only future rulers, flaunt optimism, hide reality from the country: public debt unnerves financial markets; infrastructure is depletore; economic law is outdated; businesses do not respond to the urgency of investing, innovating, seizing the opportunities of the digital revolution. The limits of economic policy have weighed: the incomplete consolidation of the budget; cutting public investment; delays in rewriting the sort order; insufficient competitive pressures on companies. Since the devaluation of the lira in 1992, companies have been based on the easy profits of weak exchange rates, wage restraint, state subsidies and scandalous tax evasion. A re-foundation of the economy is required, which will stop its decline. The euro is a precious, indispensable currency. It has ensured stable prices and calmed interest rates. It is European economic policy that is blocked by German rigorism. But the crisis is rooted beyond the economy, in the deepest layer of culture, institutions and politics of the Belpaese. With a wide-ranging analysis, Pierluigi Ciocca reconstructs the worrying economic condition, shows the difficulty of realizing the Italian malaise. The book, however, offers a recipe for taking Italy out of the quicksand in which it has been fighting for a quarter of a century. Indicates