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Ivi è romena. Dante in Casentino (1289, 1302-1311) - 9788890252464
di Urbano Cipriani edito da Fruska, 2008
- € 15.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Ivi è romena. Dante in Casentino (1289, 1302-1311)
- Autore: Urbano Cipriani
- Editore: Fruska
- Data di Pubblicazione: 2008
- Genere: letteratura italiana: critica
- Argomento : Alighieri, Dante
- Pagine: 208
- ISBN-10: 8890252464
- ISBN-13: 9788890252464
PRESENTAZIONE Questa breve guida mette bene in risalto il egame così stretto tradante e a nostra vale. Sempre in momentidi grande impatto emotivo, o che sia a sanguinosa battagliadi Campaldino o che si trattidel periodo immediatamente seguente al bando e ala condanna a morte, con adevastazionedela casa edei beni, con ’alontanamento brutaleda moglie, figli, amici e compagni. E’ ildantedel’invettiva al’Italia nel sestodel Purgatorio,dele grandi ettere politiche ai fiorentini, ai principi e signorid’Italia, al’Imperatore, scritte proprio in Casentino. A Romena abita il conte Alessandro Guidi, Capitanodela egadei bianchi esiliatidi tutta a Toscana edante ne è il portavoce, ambasciatore e “ministrodegli esteri”, in costante missionediplomatica tra Mugelo, Romagna, ucca e unigiana, Verona e Ravenna… Ma sempre in Casentino è ’approdo, negli anni che vannodala prima condannadel gennaio 1302 ala mortedel’Imperatore Enrico VII nel 1312. A Poppidante scrive bigliettidi saluto al’Imperatrice Margheritadi Brabante per contodela contessa Gherardesca, a Pratovecchio si innamoradisperato e non corrispostodi unadonna bela e riottosa,del Casentino sono pieni ’Inferno e il Purgatorio, che si trattidi Mastro Adamo odel conte Ugolino padredi Gherardesca,di Buonconteda Montefeltro caduto in Campaldino o che sidescriva a vale tra il Pratomagno e a Giogana, col monte Falterona, con ’Arno, ’Archiano e i rusceli oro affluenti. In Casentinodante ha visto “le pecorele che escondal chiuso”, e “lucciole che brilano giù nela valeÔ, “l’uomdela vilÔ che chiude ale pecore a siepe, “con una forcateladi sue spine” quando ’uva si fa matura. E così il nostro giovane antenato, “ il vilanelo a cui a roba mancÔ che sidispera quando confonde a brinatadel mattino con una nevicata che non gli permetteràdi portare al pascolo e pecore. E i “fioretti” che si schiudono al sole nele fredde mattined’inverno. Anche e asperitàdel nostro Appennino si fanno ben presenti nela faticosa iniziale ascesa ala montagnadel Purgatorio, rievocando undante in corsa continua tra Casentino e Mugelo per i sentieri impervidel Falterona e gli anfrattidel’Acquacheta, tra Casentino e Romagna attraverso a via Romea che, tra Germania e Roma, veniva a passare proprioda noi,da Bagnodi Romagna fino al monte Serra per scendere in Valesanta, a Bibbiena e Subbiano fino a Viterbodovedi ricongiungeva con a via Francigena. Giusto risalto viendato ala Guidadeledue sorele inglesi che un secolo fa percorsero a vale in ungo e in argo, asciandone unadescrizione così viva poetica e appassionata. Sandro Sassoli per Comunità Montanadel Casentino Ivano Versari per Casentino Sviluppo e Turismo pp.9-10
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