Tempo, spazio e architetture. Avezzano cento anni o poco più - 9788875752224

Tempo, spazio e architetture. Avezzano cento anni o poco più: Tempo, spazio e architetture rappresentano le chiavi di lettura di questo studio; parole che, parafrasando il titolo di un'opera chiave della storia dell'architettura moderna (Siegfried Giedion, Space, Time and Architecture: The Growth of a New Tradition, 1941), raggelano l'identità urbana ed edilizia di Avezzano: una città di cento anni o poco più. La storia "vera" di una città nella cui pianificazione urbana ed edilizia, ripercorsa a partire dagli anni quaranta dell'Ottocento e fino e oltre il sisma del 1915, ritornano sia i modelli sistini sia il tecnologismo ottocentesco, a cui Giedion riconduce la continuità della Storia e le basi degli architetti moderni. La distruzione causata dal terremoto fonde in un corto circuito l'interrelazione spazio-tempo, il rapporto spazio-architettura e costruzione-architettura (o ingegneria-architettura). Temi che rinviano alle trasformazioni urbanistiche delle città europee dell'Ottocento, all'entusiasmo per una modernizzazione simbolo e aspirazione di un benessere diffuso, fino alle sperimentazioni tecniche dei nuovi materiali, del cemento armato in particolare. Una trama d'idee e fatti che si confrontano prima con la sostanza viva di un piccolo borgo murato dal tessuto medievale segnato nel corso dei secoli da chiari poli religiosi e civili e, poi, dopo il sisma, con la tabula rasa delle demolizioni e, quindi, di una possibile "libera" reinvenzione.
Time, space and architecture are the interpretations of this study; words, to paraphrase the title of a key work in the history of modern architecture (Siegfried Giedion, Space, Time and Architecture: The Growth of a New Tradition, 1941), makes the urban identity and construction of Avezzano: a city of a hundred years or so. The "true" story of a city in which urban planning and construction, traced from the 1840s and up and over the earthquake of 1915, returning both the nineteenth-century patterns and models, Giedion Saleem leads the continuity of history and the basics of modern architects. The destruction caused by the earthquake combines a short-circuited the relationship space-time, the ratio space-architecture and building-architecture (or engineering-architecture). Themes referring to urban transformation of European cities of the nineteenth century, enthusiasm for modernising symbol and aspiration of a widespread prosperity, until technical trials of new materials of reinforced concrete in particular. A plot of ideas and facts which confronted first with the substance of a small walled medieval fabric marked over the centuries by religious and civic light poles and, then, after the earthquake, with the tabula rasa of the demolition and, therefore, of a possible "free" reinvention.