La «polizia de' grani». Mercati, regole e crisi di sussistenza nelle economie di Antico Regime - 9788849858785

La «polizia de' grani». Mercati, regole e crisi di sussistenza nelle economie di Antico Regime: La regolazione istituzionale dei mercati granari, nata per garantire localmente la certezza degli approvvigionamenti in congiunture di scarsità, costituisce uno degli aspetti più comuni delle economie di Antico Regime. Pilastro di quel sistema ordinato al bonum commune che i philosophes dipinsero come ostacolo al libero commercio e alla "pubblica felicità", essa costituisce un terreno imprescindibile di riflessione sul complesso rapporto tra bene pubblico e logiche dello scambio, tra razionalità di governo e razionalità economiche. Il volume esplora, attraverso casi di studio relativi agli stati italiani preunitari tra Sei e Settecento, le configurazioni concrete di questo rapporto, la dialettica di interessi e poteri intorno alla regolazione dei mercati cerealicoli, l'evoluzione dei saperi e delle tecnologie di governo. Ne emerge una visione dei mercati al contempo come concrete articolazioni socio-spaziali e come costrutti politico-istituzionali.
Institutional regulation of the grain markets, created to ensure local certainty of supply in conjunctions of scarcity, is one of the most common aspects of the economies of ancient regime. Pillar of that system ordered to the common bonum that the philosophes painted as an obstacle to free trade and "public happiness", it constitutes an essential ground for reflection on the complex relationship between the public good and the logic of exchange, between rationality of government and economic rationality. The book explores, through case studies relating to pre-unitary Italian states between the six and seventeenth centuries, the concrete configurations of this relationship, the dialectic of interests and powers around the regulation of cereal markets, the evolution of know-how and government technologies. The result is a vision of the markets at the same time as concrete socio-spatial joints and as political-institutional constructs.