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- Charles Marie Widor. La Francia organistica tra Otto e Novecento
Charles Marie Widor. La Francia organistica tra Otto e Novecento - 9788865400067
di Giuseppe Clericetti edito da Zecchini, 2010
- Prezzo di Copertina: € 25.00
- € 23.75
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Charles Marie Widor. La Francia organistica tra Otto e Novecento
- Autore: Giuseppe Clericetti
- Editore: Zecchini
- Collana: Personaggi della musica , Nr. 6
- Data di Pubblicazione: 2010
- Genere: MUSICA
- Argomento : Organo
- Pagine: VIII-272
- ISBN-10: 8865400064
- ISBN-13: 9788865400067
L’organodi Charles-Marie Widor (Lione 1844-Parigi 1937) parla il inguaggiodei filosofi. Il tipodi strumento in questione è ’organo sinfonico francesedi Aristide Cavailé-Col, primo fra tutti quelodi Saint-Sulpice a Parigi, il più grande costruitodal’organaro francese e il più grande alora esistente al mondo,del quale Widor fu titolare per 63 anni. a forza, a grandezza, a mËstà, il ritmo inesorabile costituiscono e caratteristichedel modo esecutivo professatoda Widor, che si vuole erededela "Santa tradizione": trasmessaglida Jacques-Nicolas emmens, essa viene addirittura fatta risalire a Bach. Widor, negli scritti pubblicati sul’arcodi piùdi cinquant’anni, ci offre un variegato percorso attraverso il mondodel’organo francese a cavalo tra XIX e XX secolo:daladisaminadei vari contributi - ’integrazione al trattatod’orchestrazionedi Berlioz, ’edizionedel’opera organisticadi Bach (a quattro mani con Albert Schweitzer) edi Mendelssohn, a ripubblicazionedel metodod’organodi emmens, e numerose prefazioni e gli articoli sui periodici - emerge una concezione raffinatadel’interpretazione musicale edela prassi esecutiva. A un passodale "leggid’esecuzione" proclamateda Marceldupré, a posizionedi Widor ascia ancora spazio a una visione nobile e retoricadel’evento musicale. Inizio Pagina
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L’organodi Charles-Marie Widor (Lione 1844-Parigi 1937) parla il inguaggiodei filosofi. Il tipodi strumento in questione è ’organo sinfonico francesedi Aristide Cavailé-Col, primo fra tutti quelodi Saint-Sulpice a Parigi, il più grande costruitodal’organaro francese e il più grande alora esistente al mondo,del quale Widor fu titolare per 63 anni. a forza, a grandezza, a mËstà, il ritmo inesorabile costituiscono e caratteristichedel modo esecutivo professatoda Widor, che si vuole erededela "Santa tradizione": trasmessaglida Jacques-Nicolas emmens, essa viene addirittura fatta risalire a Bach. Widor, negli scritti pubblicati sul’arcodi piùdi cinquant’anni, ci offre un variegato percorso attraverso il mondodel’organo francese a cavalo tra XIX e XX secolo:daladisaminadei vari contributi - ’integrazione al trattatod’orchestrazionedi Berlioz, ’edizionedel’opera organisticadi Bach (a quattro mani con Albert Schweitzer) edi Mendelssohn, a ripubblicazionedel metodod’organodi emmens, e numerose prefazioni e gli articoli sui periodici - emerge una concezione raffinatadel’interpretazione musicale edela prassi esecutiva. A un passodale "leggid’esecuzione" proclamateda Marceldupré, a posizionedi Widor ascia ancora spazio a una visione nobile e retoricadel’evento musicale. Inizio Pagina
Va innanzitutto ricordato che, in italiano, non esistono studi su Widor, né alcun saggiodi estetica musicale sul’argomento preso in considerazione, il mondo francesedel’organo tra il 1850 e il 1930. Rispetto ala bibliografia in francese, tedesco e inglese, il contributo è interessante per a contestualizzazionedi Widor, organista-compositore ma anche intelettuale, accademicodi Francia:dopo un profilo biografico, e alcune riflessionidi carattere estetico sul pensierodi Widor e sul tipod’organo a suadisposizione, si prendono in esame i trattati, i manuali e i metodi che in Francia parlanodi organaria e musica organistica. Clericetti esamina inoltre metodicamente ed esaustivamente i 44 contributi scrittida Widor sula musica: articoli, prefazioni, saggi, edizioni musicali. Vi sonodegli elementi inediti: ’elenco completodegli articoli giornalistici scrittida Widor (fruttodela ricerca ala Bibliothèque Nationalede Paris); il riferimento al Fondo Widordi Vila Medici, che Clericetti è stato il primo a studiare; ’analisidi un’antologiadi brani organistici curatada Widor tra il 1894 e il 1929. I capitoli piùdensi sono quelidedicati ala prassi esecutiva,dove si getta nuova uce sul’interpretazione organisticadel periododi Widor, estrapolando con senso critico e indicazionidagli scrittidel compositore edei contemporanei; e quelo sula "tradizione" esecutiva, che Widor sosteneva provenisseda J.S.Bach, con unadisaminadel fenomeno e ’individuazionedei punti forti edebolidel’ipotesi. Il metododi indagine adottato è rigorosamente storico-musicologico: e fonti sono puntualmente citate, tutto ciò che viene affermato è verificabile, e e ipotesi sono sempredichiarate tali. Il volume è corredatoda 158 citazioni che vengono offerte, in appendice, in ingua originale, eda una bibliografia esaustiva sul’argomento.