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Omnia sunt communia. Il dibattito internazionale su commons e beni comuni - 9788833631448
di Coccoli L. (cur.) edito da goWare, 2019
- Prezzo di Copertina: € 12.99
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Omnia sunt communia. Il dibattito internazionale su commons e beni comuni
- Autore: Coccoli L. (cur.)
- Editore: goWare
- Collana: Meme
- Data di Pubblicazione: 2019
- Genere: scienze sociali
- Argomento : Beni pubblici
- Pagine: 236
- Curatore: Coccoli L.
- Dimensioni mm: 216 x 0 x 0
- ISBN-10: 8833631443
- ISBN-13: 9788833631448
Omnia sunt communia. Il dibattito internazionale su commons e beni comuni: Perché il database di Wikipedia si chiama "commons"? La scelta di questo termine vi sarà chiara dopo aver letto questo libro unico nel suo genere. Avviato nel 1968 da un celebre articolo di Garrett Hardin, il dibattito sui commons (beni comuni) ha conosciuto un incredibile sviluppo nel corso degli ultimi quarant'anni, fino a raggiungere il suo apice nel 2009 con l'assegnazione del premio Nobel per l'economia a Elinor Ostrom, una delle figure di riferimento per gli studi sul tema. È possibile immaginare una terza via per la gestione dei beni, al di là della tradizionale alternativa di "pubblico" e "privato"? È possibile concepire un sistema di fruizione delle risorse (naturali e non) che sia insieme ecologicamente sostenibile, inclusivo e democratico? Queste, e altre, le domande cui il concetto di commons tenta di dare una risposta. Sono domande centrali anche per ripensare i nostri modelli di sviluppo e di partecipazione democratica - un ripensamento che oggi, nelle secche del discorso politico globale, si impone con sempre maggiore urgenza. Questo libro ha lo scopo di offrire una panoramica quanto più possibile esaustiva delle posizioni teoriche e disciplinari in campo.
Why is the Wikipedia database called "Commons"? The choice of this term will be clear to you after reading this one-of-a-kind book. Initiated in 1968 by a famous article by Garrett Hardin, the debate on Commons (common goods) has experienced an incredible development over the past forty years, until it reached its peak in 2009 with the award of the Nobel Prize for the economy to Elinor Ostrom, one of the reference figures for studies on the subject. Is it possible to imagine a third way to manage goods, beyond the traditional alternative of "public" and "private"? Is it possible to conceive a system of fruition of resources (natural and not) that is ecologically sustainable, inclusive and democratic together? These, and others, the questions that the concept of Commons tries to give an answer. They are also central questions to rethink our models of development and democratic participation-an afterthought that today, in the shallows of global political discourse, is imposed with increasing urgency. This book aims to offer an overview as much as possible of the theoretical and disciplinary positions in the field.
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