New York è una finestra senza tende - 9788858130421

New York è una finestra senza tende: "La prima guglia sparata in cielo, il primo marciapiede gremito, il colore della pelle del primo incontro. Il primo odore inatteso, che per qualcuno è l'oceano, o di carne arrostita, o di zucchero a velo, o di ruggine e foglie marce, anche se quello che sta marcendo è legno, cemento, ferro, mattoni, perché l'intera città sembra attaccata dalla ruggine e dalla multa. Sono inaspettati anche i colori. Non il bagliore freddo del vetro e dell'acciaio, ma le tonalità pastello del rosso, dell'arancio, del marrone. La sorpresa di sbarcare nel Nuovo Mondo e scoprire una città vecchia: non come sono vecchie quelle europee, che sono vecchie come monumenti, ma vecchia come una fabbrica abbandonata, o una casa di famiglia, o gli edifici ferroviari che si vedono appena fuori dalle stazioni, o i luna park in disuso." Questo libro è frutto di diversi viaggi a New York. Il risultato è una mappa ottenuta per accumulazione di appunti - piena di buchi, libri che non ho letto, posti che non ho visitato. Del resto, se scrivere una guida sulla città più raccontata al mondo ha un senso, l'unico senso possibile e che sia incompleta, particolare e mia." (P. Cognetti)
"The first Spire shot into the sky, the first crowded sidewalk, the skin color of the first meeting. The first unexpected smell, which for some is the ocean, or roasted meat, or powdered sugar, or rust and rotten leaves, although what's rotting is wood, cement, iron, brick, because the whole city seems stuck from rust and the fine. They are unexpected colors too. Not the cold glow of glass and steel, but the pastel shades of red, Orange, Brown. The surprise landing in the new world and discover an old town: not as are old European ones, which are as old as monuments, but old like an abandoned factory, or a family home, or the railway buildings that can be seen just outside the stations, or carnivals. " This book is the result of several trips to New York. The result is a map produced by the accumulation of notes-full of holes, books that I haven't read, places I've been to. Moreover, if you write a guide about the city more told the world makes sense, the only possible way and that is incomplete, detail and mine. " (P. Chakrabarty)