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Archeologia sperimentale - 9788830402553
di John Coles edito da Longanesi, 2008
- Prezzo di Copertina: € 19.60
- € 18.62
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Archeologia sperimentale
- Autore: John Coles
- Editore: Longanesi
- Collana: Biblioteca di archeologia , Nr. 2
- Data di Pubblicazione: 2008
- Genere: storia del mondo antico. archeologia
- Argomento : Archeologia
- Pagine: 187
- Traduttore: Manconi D.
- Dimensioni mm: 240 x 140 x 20
- ISBN-10: 8830402559
- ISBN-13: 9788830402553
Archeologia sperimentale: John Coles è uno degli esponenti di quella che in Inghilterra chiamano "archeologia sporca", in contrapposizione all'"archeologia pulita" classica, greco-romana, di impostazione storico-artistica. Questo libro illustra la tradizione di ricerca anglosassone, ancorata allo scavo preistorico e romano-britannico, nella quale l'acquisizione e la verifica del dato hanno importanza capitale per la ricostruzione di un passato privo di fonti scritte. Ma che cos'è l'"archeologia sperimentale"? È il tentativo di riprodurre attraverso gli esperimenti, nelle condizioni materiali e organizzative più vicine possibili a quelle antiche, strumenti, oggetti, edifici, e di riprodurre anche le circostanze nelle quali gli stessi beni si sono degradati o distrutti. L'incendio di una capanna preistorica ricostruita in Danimarca è uno degli esempi più spettacolari; la costruzione e il viaggio del Kon-Tiki è uno dei più noti. Tali esperimenti sono essenziali per comprendere lo sforzo dell'uomo primitivo alla ricerca della sopravvivenza, nel suo impatto con l'ambiente e nelle sue esigenze di trasformare tale ambiente. La realizzazione del più modesto degli utensili costa fatica, tempo, ingegno: l'innalzamento e la posa delle pietre di Stonehenge o dell'isola di Pasqua possono farci meravigliare; conoscere gli strumenti e i metodi con i quali tali pietre venivano tagliate nelle miniere, lavorate, trasportate ci fa riflettere profondamente sulla vita, l'impegno e la cultura delle genti primitive.
John Coles is one of the leading exponents of what they call "dirty" archaeology in England, as opposed to the "clean" classic archaeology, Greco-Roman, art-historical setting. This book illustrates the tradition of Anglo-Saxon research, anchored to the excavation of prehistoric and romano-British, in which the acquisition and verification of given their importance for the reconstruction of a past no written sources.
But what is "experimental archaeology"? And trying to play through the experiments, in the material conditions and the closest possible organizational in those ancient, tools, objects, buildings, and also the circumstances under which the same goods have degraded or destroyed. The burning of a prehistoric hut rebuilt in Denmark is one of the most spectacular; the construction and the voyage of the Kon-Tiki is one of the best known. Such experiments are essential to understanding the effort of primitive man in search of survival, in its impact on the environment and in its demands to transform that environment. The realization of more modest tools coast effort, time, ingenuity: the raising and laying the stones of Stonehenge or the Easter Island can make us wonder; know the tools and the methods by which these stones were cut in the mines, processed, transported us think deeply about life, commitment and culture of primitive people.
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