Le Avventure di Pinocchio - 9788817151344

Le Avventure di Pinocchio: Nn so se il libro che ho appena finito di raccontare assomigli alle «Avventure di Pinocchio» che tutti conoscono. Qualcuno potrebbe accusarmi di averlo mutato in una specie di «Flauto Magico», o in una favola romantica come «La fata delle briciole» di Charles Nodier. Certo l'ambiente dove viveva Collodi non avrebbe potuto essere più lontano dalla Vienna illuminata di Mozart; o dalle biblioteche vere e immaginarie di Parigi, dove abitava, dormiva e sognata Nodier. Questo modesto e taciturno uomo d'ordine con innocue irriverenze goliardiche, ossessionato dal timore dei ladri, innamorato dei sigari toscani, della madre e della buona cucina: questo vecchio, lindo celibatario, dalle sopracciglia foltissime, il viso pieno e paonazzo e una «gran barba all'ussero o a can barbone», che camminava col portamento rigido, impettito e un po' spavaldo del militare in congedo, poteva vivere soltanto, come un'erba tenacemente abbarbicata tra le fessure dei marciapiedi, nella Firenze del secondo Ottocento. Nessun libro è più toscano del suo. La conoscenza amara, crudele e senza luce della realtà, la riduzione di ogni fantasia, di ogni mostro leggendario entro i limiti più familiari (solo Collodi poteva entrare nel ventre di una balena per ritrovarvi gli odori di una trattoria fiorentina), la perfetta geometria della costruzione, della narrazione e del dialogo, tutto questo fa delle «Avventure di Pinocchio» il capolavoro della letteratura toscana dopo Galileo.