Letteratura e cristianesimo nel primo Novecento - 9788816304512

Letteratura e cristianesimo nel primo Novecento: Pur apparsi da decenni nel volume intitolato "Aspetti religiosi della letteratura contemporanea", i saggi di Giovanni Colombo qui ripubblicati conservano tutta la suggestione dello spirito e dell'intenzione che li ha dettati. Sulla scia di Giulio Salvadori, l'autore mira a cogliere l'anima degli autori. Oltre l'interesse immediatamente storico e filosofico delle loro opere, egli si sofferma a ritrovare e a interpretare gli ideali e le ansie interiori ed esistenziali, che suscitano e muovono le loro opere. Così egli incontra Ibsen, con la sua "angoscia dell'impossibile autonomia"; Pirandello, con il suo "dramma della relatività"; Chesterton, con l'avventura della sua lucente e liberante ortodossia; Claudel, con la potente e sofferta evocazione della "lotta tra la Grazia e la natura" e con la celebrazione nell'arte del "mistero della Chiesa"; e infine Papini e Mauriac, il primo che "dall'inquietudine intellettuale riconduce l'uomo moderno a Cristo, infinita Certezza", il secondo che "dall'inquietudine del cuore e dei sensi riconduce l'uomo moderno a Cristo, infinito Amore". Qualcuno ha parlato di "cristocentrismo estetico" di Giovanni Colombo: infatti, egli era persuaso che poeti e scrittori si potessero intimamente intendere come testimoni o della felice presenza, o della drammatica assenza, o dell'inquieto e inconsapevole desiderio di Gesù Cristo, come senso e soluzione dell'esistenza.
Although it appeared for decades in the volume entitled "religious aspects of contemporary literature", essays by Mike Chambers here republished retain all the enchantment of the spirit and intention that he dictated. In the wake of Giulio Salvadori, the author aims to capture the soul of the authors. Besides the historical and philosophical interest immediately of their works, he pauses to regain and to interpret the ideals and anxieties and existential interiors that arouse and move their works. So he met Ibsen, with his "anguish of impossible autonomy"; Pirandello, with his "drama of relativity"; Chesterton, with the adventure of her bright and liberating orthodoxy; Claudel, with powerful and painful evocation of the "struggle between grace and nature" and the celebration in the art of "the mystery of the Church"; and finally, the first "Papini and intellectual restlessness Mauriac brings modern man to Christ, infinite certainty", the second "the restlessness of heart and senses brings modern man to Christ, infinite love". Did someone say "christocentrism aesthetic" by Mike Chambers: in fact, he was convinced that poets and writers could be intimately understood as witnesses or of happy dramatic presence, or absence, or restless and unconscious desire of Jesus Christ, as meaning and solution of existence.