Italia 1915: in guerra contro Giolitti - 9788849842784

Italia 1915: in guerra contro Giolitti: Giolittismo e antigiolittismo si fronteggiarono a lungo. Qualche riflesso della loro contrapposizione si riproporrà nel secondo dopoguerra: fra Croce e Parri alla Consulta; fra Valiani e Togliatti qualche anno dopo. Per qualche verso, la stessa decisione di partecipare nel 1915 alla Grande Guerra apparve un "piccolo" colpo di Stato, realizzato grazie al potere estero (non certo al potere neutro) della monarchia. In questa storia, con l'eccezione di Croce (il cui pensiero politico, come ebbe a documentare Galasso, risale soprattutto alla sua storiografia), l'atteggiamento del liberalismo italiano - da Salvemini a Einaudi, da Mosca a Gobetti, da Albertini a De Viti De Marco parve sempre ansioso di andare ben oltre Giolitti. Anche tale atteggiamento, talora non privo di pregiudizi, viene qui rievocato accanto alle assai più giolittiane memorie di Bacchelli e di von Bülow. Riferimento continuo la vicenda del "maggio radioso", quando i biglietti da visita dei parlamentari giolittiani furono di fatto una resa alla piazza e quando nazionalisti, interventisti democratici, conservatori salandrini, fuori del Parlamento videro riconoscersi prerogative ben più forti del loro peso, della loro storia, del loro stesso futuro. Da quando era nato, lo Stato nazionale era sempre riuscito a prevalere sull'antiparlamentarismo; allora proprio non fu così.
Giolittismo and antigiolittismo faced each other for a long time. Some reflection of their confrontation will resurface in the second World War: between cross and Pai to Go; between Valiani Togliatti and a few years later. For some, the decision to participate in the great war 1915 there appeared a small coup, made possible thanks to the foreign power (certainly not neutral power) of the monarchy. In this story, with the exception of the cross (whose political thought, as document Galasso, goes largely to its history), the attitude of Italian liberalism-from S to Einaudi, from Moscow to Gardener, Albertini in De Viti De Marco-always seemed eager to go beyond Giolitti. Also this attitude, sometimes not without bias, is commemorated here alongside much more memories giolittiane Bacchelli and von B??low. The continuous reference "may the bright", when the business cards of parliamentarians were in fact giolittiani will yield the square and when nationalists, interventionists, salandrini, conservative Democrats outside Parliament saw recognize far stronger prerogatives of their weight, their history, their own future. Since he was born, the national State was always managed to prevail over the antiparlamentarismo; then it was not so.