Il silenzio della terra. Sociologia postcoloniale, realtà aborigene e l'importanza del luogo - 9788857520063

Il silenzio della terra. Sociologia postcoloniale, realtà aborigene e l'importanza del luogo: Nel quotidiano frastuono informativo, "Il silenzio della terra" ci invita a riflettere in maniera inedita sull'urgenza di una prospettiva aborigena per capire un mondo stravolto da velocità e grandi menzogne; per interrogarci sulle relazioni sociali oggi possibili, e su come decolonizzare il futuro. Questo libro rallenta l'osservazione, mette a fuoco corpi e luoghi. Suggerisce il superamento della visione occidentale e coloniale in cui sono intrappolate le scienze sociali e offre elementi che ne favoriscano il ripensamento in termini di utilità, a partire da un posizionamento autocritico della sociologia rispetto alle contraddizioni del neoliberismo, contro la mercificazione della natura, della vita e dei sentimenti, contro subalternità vecchie e nuove. Imparare dalla sociologia aborigena - da chi produce saperi ai margini del mondo - significa praticare con umiltà i sentieri di una terra che le scienze sociali non vedono più, e sporcarsi di fango nella conoscenza dei luoghi: una sociologia a piedi scalzi contro il sapere ingessato dell'accademia, in sintonia con le lotte sociali per i diritti della terra e di chi la abita. Le autrici sono sociologhe femministe, attiviste che combattono per la giustizia sociale e ambientale. Si sono conosciute all'Università di Santa Cruz in California, più di venti anni fa, e da allora esplorano il pensiero sociale del Sud del pianeta, con attenzione alle resistenze individuali e collettive...
In the daily hubbub purposes only, "the silence of the Earth" invites us to think in a new way on the urgency of an aboriginal perspective to understand a world turned upside down by speed and big lies; to question social relations possible today, and how the future decolonization. This book slows, observation focuses on bodies and places. Suggests the overcoming of Western and colonial vision that social sciences are trapped and has elements that are conducive to rethinking in terms of utility, starting from a self-critical position of Sociology than the contradictions of neoliberalism, against the commodification of nature, life and feelings, against subjugation, old and new. Learn from Aboriginal Sociology-from those who produce knowledge on the edge of the world-means practice with humility the paths of a land that social sciences no longer see, and get dirty with mud in local knowledge: a sociology in stockinged feet against the know, cast in tune with the social struggles for land and rights of those who live there. The authors are sociologists, feminists, activists who fight for social justice and the environment. Met at the University of Santa Cruz in California, more than 20 years ago, and since then exploring the social thought of the South, with attention to individual and collective resistance ...