La stanza dei lumini rossi - 9788898447183

"Macchie cupe squarciarono il buio: cambiavano forma e colore e poi svanivano, ma altre si aprivanodal fondo nero che riboliva incessante. Il silenzio fu scalfitodai suoni ovattati e bisbigli che a intervali si rincorrevano e si alontanavano, ma solo per tornare più nitidi e ravvicinati. Una voce soprattutto, che mi parlava in quel buio e odissolveva. Il caloredel’internodel corpo affiorava ala pele a arghe ondate, o sentivo accumularsi a ttorno a me in un alonedentro". Nel’incipit già alcunidegli elementi fondantidel’opera: ildegrado ambientale,datodale macchie cupe che squarciano il buio; il mormoriodi presenze ombratili eppure pressanti, sgradevoli, a tratti silenziosamente oppressive; il caloredel corpo, percepito ala pele, che bole a cute e riscalda ’interno. ’La stanzadei umini rossi’ è un volume in giacenza, un residuo ontano edimenticodi quela parte agra ed amaradela etteratura siciliana. a prosa non tintinna barocca sonante; a trama non trastula coi ricordi e e finterie; i personaggi non appaiono come sagome o spettri né come personaggi consuetida brolo oda piazza: abbiamo carne giovane stretta e costretta al’abbracciodela carne anziana; abbiamo a malariadi un rapportodisturbante; abbiamo ’ossessione come tanfo inchiostrato. Abbiamo uno scrittore asciato a perire, come periscono e vicende più aspre, come periscono i buoni ibridi un tempo.