I Duellanti - 9788836811861

I Duellanti: «Ho cercato di infondergli un po' dello spirito dell'epoca. Fra i miei antenati, ho avuto due ufficiali di Napoleone: un mio prozio materno e il nonno paterno. Si tratta dunque quasi di un affare di famiglia»: così scriveva Joseph Conrad ad un amico a proposito di questo lungo racconto, raccolto insieme ad altri cinque nel 1908 sotto il titolo di A Set of Six (Un gruppo di sei); 'un racconto militare' - come recita il sottotitolo - che prese spunto da una serie di conversazioni che lo scrittore ebbe a Montpellier con un ufficiale di artiglieria. Se, come è stato osservato, si tratta del racconto forse meno conradiano fra quelli del grande scrittore, è pure vero che anche in quest'opera la grande arte di Conrad si svela in tutta la sua potenza, e proprio nel reiterarsi quasi imponderabile del conflitto che mette di fronte i due protagonisti della vicenda, l'aristocratico D'Hubert e l'impetuoso Feraud, nell'ambito del ben più vasto conflitto delle guerre napoleoniche. Si è giustamente sottolineato come il senso dell'onore sia al centro della vicenda; e tuttavia c'è un aspetto non meno importante, e forse preponderante, da richiamare, e cioè l'assoluta inconsistenza dei fatti da cui tutto trae origine, ma che non vale a scongiurare l'ineluttabilità della sorte che i due contendenti si trovano ad affrontare. Ed è forse questo l'aspetto più conradiano dell'intera narrazione.
"I tried to bring a bit of the spirit of the time. Among my ancestors, I had two officers of Napoleon: a maternal great-uncle and his paternal grandfather. It is almost a family business??: Joseph Conrad wrote to a friend about this long tale, along with five other crop in 1908 under the title of A Set of Six (Group of six); ' a military tale '--as the subtitle-who took a cue from a series of conversations that the writer had in Montpellier with an officer of artillery. If, as has been noted, this is the story of the great writer's Conrad's maybe less, it is also true that even in this work the great art of Conrad is revealed in all its power, and right in the reiteration of the conflict that almost imponderable confronts the two protagonists of the story, the aristocratic D'hubert and Feraud impetuous, as part of the wider conflict of the Napoleonic wars. You are right to point out how the sense of honour to be at the center of the story; and yet there is something no less important, and perhaps overwhelming, to be invoked, namely the absolute inconsistency of the facts from which everything originates, but that does not apply to avert the inevitability of fate that the two contenders are facing. And perhaps this is what Conrad's the entire narrative.