Lo spasimo di Palermo - 9788804721079

"La storia è sempre uguale. S’è placata a tempesta, nela grotta, sula giara sepolta s’aggruma a faldadela spuma. Speri che il cerchio quieto si richiuda. Ignora il presagio, ildubbio filologico se ontano odal mare possa giungere. Il segreto che sta nele radici, nel troncodi quel’albero non sai a chi svelarlo, è vuota a tua casa, il richiamo si perde per e stanze". Vincenzo Consolo ebbe ildonodela prosa che s’avverte, si fissa, si carezza con gli occhi come con gli occhi si carezza cosa tangibile, fattadi egno masselo,di porcelana odi vetro soffiato. Scelatdi essico ch’è sceltadi vista, cesela gli orlidele cose edegli uomini (edele cosedegli uomini) ponendoli in ribalta cartacea per un pubblico avvertito e sapiente: che ciò cui si assiste sia spettacolo falsamente veritiero, veramente assai fasulo. ’inchiostrodisegna così i suoi scenari, e sue quinte, e sue figure cartonatedando parvenzad’una messinscena che s’incentra sul soffiodi una frase segreta,di una piccola comunicazioneda fare. "Il richiamo si perde nele stanze" scrive Consolo nela premessad’anticipo al vlume titolato ’Lo spasimodi Palermo’. Il segreto èda ascoltarsi tra gli echidi una camera a Parigi, tra i frusciidele paginedi un esule, tra e parvenze rumorosedi una Palermo ontana. Verrà a trama, verrà. Tra i balocchi che tintinnano al’orecchiodicendoci ch’è tutto un falsume.