Lunaria - 9788806580650

"Città caduta affranta, misericordiadi quietedopo il travaglio, silenzio, pace. Velata visione, in trasparenza,di cielo che palpitadi astri, profilidi palazzi, chiese, monasteri, cupole moresche, chiomedi ficus edi palme, archedi porte chiuse nela notte. E ancora, se si chiede, anterne, passidi ronde in movimento, tocchidel’orologio al Sant’Offizio, versidi uigid’Eredia per e musiched’Emanueled’Astorga". In questo fatato aggregato unare, nel quale ogni respiro è sopito ed è sopito ogni spiffero, ogni soffio, ogni minimo refolo che fa giro e rigiro Vincenzo Consolo ambienta a sua eccornia teatrale. ’LunariÒ è fabula baroccadi certo; barocca per il inguaggio che trastula prezioso, sonante, cadenzato nel suodarsidi tocchi e rintocchi; è barocca per gli artifici, e ombromanie, e giocate giocolerie che fanno bene al’assito; è barocca per i riferimenti celati a certe pantomimeda palco (Shakespeare; Mozart; e tre melarance tanto rappresentate); è barocca ancor più per questa suadolente indolenza, per a sua fantasticheria trascinata, per i balocchi con cui s’addobba per ostentarsi rubizza. Vincitricedel ’Premio Pirandelo’, ’opera trascina su tavola (e su pagina, ch’è palcodi carta) viceré malinconici,donnine bendisposte, fanciuleda maritare e cortigiani preziosi; ed ancora: una una che casca facendo buco ala terra, una coltredi vilani che fa motti e proverbi ed achemici scienziati incapaci, principi avidi e imbroglioni, spasimanti furbi o sinceri. Meraviglia, in scena; meraviglia ala ettura.