Scrivere al tempo della globalizzazione. Narrativa italiana dai primi anni Duemila - 9788876677809

Scrivere al tempo della globalizzazione. Narrativa italiana dai primi anni Duemila: Nell'arco di un quarto di secolo, ondate migratorie successive hanno trasformato un fenomeno episodico in una condizione strutturale dell'Italia contemporanea. I flussi (di persone ma anche di merci e culture) hanno avuto (e hanno tuttora) notevolissimo impatto su società, politica, economia, demografia, cultura. E sulla letteratura? È cambiata in questi ultimi vent'anni la letteratura italiana? Interroga il mondo in trasformazione? Si adatta? Reagisce? Innesca la propria forza diagnostica? La risposta a queste domande non è semplice, implica privilegiare approcci interdisciplinari e considerare gli effetti della globalizzazione su rapporti egemonici, geopolitica della conoscenza, cultura, lingua e canone nazionali. Le problematiche con cui dialogano le produzioni letterarie italiane ipercontemporanee, di cui nel presente volume si propone una lettura critica, sono il riflesso di un'Italia che (non) cambia, di un Paese attraversato da trasformazioni mondiali più subite che volute, cui talvolta resiste, talvolta si arrende, ma di cui sa anche approfittare per rinnovarsi e reinventarsi. In questo spazio evolutivo e cangiante, l'immaginario letterario è luogo privilegiato di decostruzione e creazione. In questo spazio, nuove prospettive teorico-critiche, collegando temporalità e spazialità, passato e presente, colonizzazioni, migrazioni, Sud endogeno e Sud del mondo, ridefinizioni identitarie e circolazione mondiale di culture omologanti, aprono fertili piste di riflessione.
Over the course of a quarter of a century, successive waves of migration have transformed an episodic phenomenon into a structural condition of contemporary Italy. The flows (of people but also of goods and cultures) have had (and still have) a very significant impact on society, politics, economy, demographics, culture. What about literature? Has Italian literature changed in the last twenty years? Does it question the changing world? Does it fit? Reacts? Triggers your own diagnostic force? The answer to these questions is not simple, implying prioritizing interdisciplinary approaches and considering the effects of globalisation on hegemonic relationships, geopolitics of national knowledge, culture, language and canony. The problems with which the hypercontemporary Italian literary productions dialogue, of which in this volume is proposed a critical reading, are the reflection of an Italy that (does not) change, of a country crossed by world transformations more suffered than desired , which he sometimes resists, sometimes gives up, but which he also knows how to take advantage of to renew himself and reinvent himself. In this evolutionary and changing space, literary imagination is a privileged place of deconstruction and creation. In this space, new theoretical-critical perspectives, linking temporality and spatiality, past and present, colonizations, migrations, the endogenous South and the South of the world, identity redefinitions and the worldwide circulation of homologating cultures, open fertile fertile reflection tracks.