La gola del merlo. Memorie provocate da Gabriel Cacho Millet - 9788859619338

La gola del merlo. Memorie provocate da Gabriel Cacho Millet: Edite per la prima volta nell'ottobre del 1983, a lungo introvabili e qui riprodotte in anastatica, sono queste le memorie di uno tra i massimi protagonisti della cultura italiana del secolo scorso: Primo Conti (Firenze 1900 - Fiesole 1988). L'opera, un misto di cronaca e storia, si colloca nel genere autobiografico ma lo supera costantemente, per la ricca serie di rapporti, incontri e corrispondenze con altri "giganti" non solo italiani. Del resto ad ogni pagina incontriamo nomi come Marinetti o Boccioni, Picasso o Apollinaire, Ungaretti o Guillén, in un diagramma che va dagli inizi del Novecento (l'artista è già alla ribalta quattordicenne, addirittura prima della Grande Guerra) fino agli anni Ottanta. La caratteristica più originale e invitante di questa cronaca-romanzo è l'infinita serie di documenti e testimonianze che il maestro cita e riporta; lettere, appunti, ricordi inediti o di prima mano, danno di ciascun personaggio un ritratto singolarmente vivido, palpabilmente quotidiano. Entro questa rete, certo, si aggirano anche personaggi privati, o comunque minori, ma non meno importanti per rendere il clima e la temperie di un'epoca.
First published in October 1983, long unobtainable and here reproduced in anastatic, these are the memories of one of the greatest protagonists of Italian culture of the last century: Primo Conti (Florence 1900 - Fiesole 1988). The work, a mixture of chronicle and history, is placed in the autobiographical genre but constantly surpasses it, for the rich series of relationships, meetings and correspondences with other "giants" not only Italian. Moreover, on every page we find names such as Marinetti or Boccioni, Picasso or Apollinaire, Ungaretti or Guillén, in a diagram that goes from the beginning of the twentieth century (the artist is already in the limelight 14 years old, even before the Great War) until the eighties. The most original and inviting feature of this chronicle-novel is the endless series of documents and testimonies that the master quotes and reports; letters, notes, unpublished memories or first-hand memories, give each character a singularly vivid, palpably everyday portrait. Within this network, of course, there are also private, or otherwise minor, characters, but no less important to make the climate and temperie of an era.