Trittico delle supplici. Le supplici di Istanbul o le madri del sabato. Le supplici di Riace. Le supplici di Lampedusa - 9788866620365

Trittico delle supplici. Le supplici di Istanbul o le madri del sabato. Le supplici di Riace. Le supplici di Lampedusa: "Mi perseguitano le supplici, mi ossessionano, mi incantano, mi toccano il cuore. Il Trittico si apre in forma di teatro-poesia con "Le Sspplici di Istanbul", conosciute come le madri del sabato, madri e mogli curde che scendono ogni sabato in piazza per chiedere notizie della scomparsa dei loro cari. Seguono "Le supplici di Riace", dedicato a Mimmo Lucano e simboleggiato dal Re Pelasgo, liberamente tratto da "Le supplici" di Eschilo, immaginando che le figlie di Danao, perseguitate dai figli di Egitto, che le vogliono come spose e schiave, arrivino sulle coste dello Jonio e vengano accolte con benevolenza dal Re Pelasgo. Un esperimento con il mio dialetto calabrese, con testo a fronte, per avvicinarci di più al luogo dell'azione scenica. Si chiude con "Le supplici di Lampedusa", in versione rinnovata, liberamente ispirato a "Le supplici" di Euripide, immaginando che le donne, madri e mogli eritree, giungano a Lampedusa per chiedere i corpi dei loro cari morti durante il terribile naufragio dell'ottobre 2013. Al centro vi è il mare, quello di Turchia, di Calabria o di Sicilia, il Mediterraneo divoratore".
"They haunt me, they haunt me, they haunt me, they enchant me, they touch my heart. The triptych opens in the form of a theatre-poetry with "The Spplici of Istanbul", known as the Saturday mothers, Kurdish mothers and wives who take to the streets every Saturday to ask for news of the disappearance of their loved ones. This is followed by "The Pleadings of Riace", dedicated to Mimmo Lucan and symbolized by King Pelasgo, loosely taken from Aeschylus's "The Pleadings", imagining that Danao's daughters, persecuted by the sons of Egypt, who want them as brides and slaves, arrive on the shores of the Jonio and be welcomed with benevolence by King Pelasgo. An experiment with my Calabrian dialect, with text in front, to get closer to the place of stage action. It closes with "The Prayers of Lampedusa", in a revamped version, loosely inspired by Euripides' "The Pleadings", imagining that the women, mothers and wives of Eritrea, arrive in Lampedusa to ask for the bodies of their loved ones who died during the terrible shipwreck of October 2013. At the center is the sea, that of Turkey, Calabria or Sicily, the Mediterranean devourer".