I canti dell'attesa - 9788860991690

I canti dell'attesa: Non è il cuore inquieto che inventa la Risurrezione, ma è la Risurrezione di Cristo che rende inquieto il cuore: questa espressione del teologo Bruno Forte ben si adatta al dire poetico di Monica Cornali, che attinge ai pozzi profondi dell'animo umano, alle storie di vita, spesso assai tribolate, che ella raccoglie nella sua pratica psicologica, ma non solo. Cuori agostinianamente inquieti, alla ricerca di un senso profondo anche nelle derive del male; tale senso spirituale non può che essere implorato, supplicato a Dio, fino a coincidere, nella fede, con Dio stesso. Mentre il linguaggio comune è frustrato dall'eternità, che è al di là di ogni immaginazione e ragionamento, il linguaggio poetico, vibrante di sentire mistico e fortemente simbolico, osa volare alto, verso la casa del paradosso: il Cielo è il silenzio che canta, è il compimento della Promessa di Dio. La poesia per Monica è un canto d'amore, una sete che implora la Fonte, quasi un dovere di sperare per tutti, specie per chi vive nella disperazione.
It is not the restless heart who invents the resurrection, but is the resurrection of Christ which makes restless heart: this expression of the theologian Bruno Forte well suited to say poetic of Monica Chandra, which draws on deep wells of the human soul, life stories, often very troubled that she collects in its psychological practice, but not only. Augustine-restless hearts, looking for a deep meaning even in drifts of evil; the spiritual sense can only be begged, pleaded to God, to coincide, in faith, with God himself. While the common idiom is frustrated by eternity which is beyond any imagination and reasoning, the poetic language, vibrant feel mystical and highly symbolic, dares to fly high, toward the House of paradox: the sky is the silence that sings, is the fulfillment of God's promise. The poetry of Monica is a love song, a thirst that begs the source, almost a duty to hope for everyone, especially for those who live in despair.