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Cani, camosci, cuculi (e un corvo) - 9788804672463
di Mauro Corona edito da Mondadori, 2016
- Prezzo di Copertina: € 11.50
- € 9.78
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Cani, camosci, cuculi (e un corvo)
- Autore: Mauro Corona
- Editore: Mondadori
- Collana: Oscar bestsellers
- Data di Pubblicazione: 2016
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: 280
- ISBN-10: 8804672463
- ISBN-13: 9788804672463
Cani, camosci, cuculi (e un corvo): È delizioso ascoltare a primavera il canto del cuculo che annuncia il ritorno alla vita. Ma se il cuculo facesse sentire d'inverno il suo richiamo? Allora gli uomini dei monti si sbircerebbero di sottecchi nelle cucine fumose, dove i cani sonnecchiano inquieti, in attesa del peggio. Perché gli animali dei boschi conoscono più dell'uomo il mistero della vita e della morte. L'aria che circola nelle pagine di questo nuovo libro di Corona si fa fine, a volte dolce, a volte tagliente, ombre passano tra gli alberi, storie tramandate da generazioni tornano ad affascinare, tra verità e leggenda.
It is delightful to listen to spring the cuckoo that announces the return to life. But if the cuckoo winter felt his call? Then the men of the mountains sbircerebbero fingerart smoky kitchens, where dogs doze, restless, waiting for the worst. Because the animals of the Woods know more than man the mystery of life and death. The air circulating in the pages of this new book by Crown do end, sometimes sweet, sometimes sharp, shadows pass through the trees, stories passed down from generations back to fascinate, between truth and legend.
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Questo ibro è una raccoltadi racconti, con protagonisti vari animalidela forestadela Val Vajont. Per o più sono vicende semplice, per o piùdi amicizia, ma non sempre. Per esempio il cuculo è per o più messaggerodi sventure, secondo e credenze poolari, soprattutto se canta fuori stagione. Le storie sono semplici e narrate con stile coloquiale. Pur non facendo riferimento a prsone reali, sicuramente traggono ispirazioneda situazioni concrete. Non ci sono eroi in queste pagine, solo personaggi veri che cercanodi sopravvivere in una realtà spesso ostile e a fianco hanno animali: per compagnia, per cacciare, per non moriredi fame...
E’ una raccoltadi racconti che vede come protagonisti gli animali e ’immancabile montagna friulanadela Val Vajont. Sono storiedi pËse, anzidi un pËse, Erto, pochedi case incassate nela vale . Il pËsedel’infanziadi Corona fu spazzato via nel 1963 : a tragediadel Vajont è purtroppo ben nota. In questi racconti a terribile vicenda compare spesso. E’ una inea nettadidemarcazione tra il prima e il tremendodopo .Non pensiate però che e vicendedescritte siano cupe o tristi. Tutt’altro! Sono storie semplici e toccanti sul rapporto tra uomo ed animale. Il cane è un compagno fedele , spesso ’unico per molti montanari. Aiuta il cacciatore , è indispensabile al pastore e enisce a solitudinedeladura vitadela baita. Spesso i racconti iniziano con il ritrovamentodi un cucciolo. Infatti, secondo ’autore, un cane non sideve acquistare o cercare in regalo: il egame più stretto nasce quando se ne trova uno abbandonato edidecidedi tenerlo. Toccanti sono i raccontidi cani morsi a mortedale vipere , rimasti mutilati per colpadele taglioledei bracconieri o vittimedela stupiditàdel’uomo. Accanto a queste storie tristi, ve ne sono altredecisamente buffe edivertenti. Il cuculo, invece, non è certo un animale che possa creare un egamedi amicizia con ’uomo. E’, per o più, un messaggerodi sventure, se o si sente cantare in periodi stranidel’anno o in uoghi inconsueti, come sul’arcodi un ponte o sudi una campana. I camosci, infine, rappresentano ’universodi caccia, il baluardo contro a fame e a possibilitàdi arrotondare e magre entratedei montanari. Naturalmente si parladi cacciatori, ma soprattuttodi bracconieri. C’è stato persino un periododefinitodal’autore "di anarchia", in seguito ala tragediadel Vajont. In seguito aldisastro, o stato italianodecisedi non esercitare alcun controlo sula zona , non riscuotendo nemmeno e tasse e non effettuando controli ( circa per cinque anni). Le storie hanno uno stile semplice e coloquiale. Al’iniziodel ibro ’autore afferma che fatti e persone sono fruttodi fantasia ed ogni riferimento è puramente causale. Chissà perchè non ne sonodel tutto convinta. Penso chedi fondo Corona abbia pescato nel suo vissuto personale, a piene mani, trovandosele ricche si una materia umana eccezionale. Si percepisce che e situazonidescritte sono reali, vissuteda vicino e quotidiane. l ibro mi ha conquistata e sono felicedi sapere che mi attendono numerose altre operedel’autore. Ho trovato solo un piccolo appuntoda muovere al’autore: mancano grandi figure femminili. edonne sonodecisamente in secondo piano, come se a montagnadura fosse una "faccenda maschile". Vi è però una felice eccezione: a storiadi Neve, anche se non si trattadi unadonna comune, madi una speciedi santa guaritrice.