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La fine del mondo storto - 9788804666714
di Mauro Corona edito da Mondadori, 2016
- € 11.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: La fine del mondo storto
- Autore: Mauro Corona
- Editore: Mondadori
- Collana: Oscar bestsellers
- Edizione: 1°
- Data di Pubblicazione: 2016
- Genere: LETTERATURA ITALIANA: TESTI
- Pagine: 168
- ISBN-10: 8804666714
- ISBN-13: 9788804666714
La fine del mondo storto: Un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti il petrolio, il carbone e l'energia elettrica. È pieno inverno, soffia un vento ghiacciato e i denti aguzzi del freddo mordono alle caviglie. Gli uomini si guardano l'un l'altro. E ora come faranno? La stagione gelida avanza e non ci sono termosifoni a scaldare, il cibo scarseggia, non c'è nemmeno più luce a illuminare le notti. Le città sono diventate un deserto silenzioso, senza traffico e senza gli schiamazzi e la musica dei locali. Rapidamente gli uomini capiscono che se vogliono arrivare alla fine di quell'inverno di fame e paura, devono guardare indietro, tornare alla sapienza dei nonni che ancora erano in grado di fare le cose con le mani e ascoltavano la natura per cogliere i suoi insegnamenti. Così, mentre un tempo duro e infame si abbatte sul mondo intero e i più deboli iniziano a cadere, quelli che resistono imparano ad accendere fuochi, cacciare gli animali, riconoscere le erbe che nutrono e quelle che guariscono. Resi uguali dalla difficoltà estrema, gli uomini si incammineranno verso la possibilità di un futuro più giusto e pacifico, che arriverà insieme alla tanto attesa primavera. Ma il destino del mondo è incerto, consegnato nelle mani incaute dell'uomo... Mauro Corona ancora una volta stupisce costruendo un romanzo imprevedibile. Un racconto che spaventa, insegna ed emoziona, ma soprattutto lascia senza fiato per la sua implacabile e accorata denuncia di un futuro che ci aspetta.
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Un inverno anomalo, paventato, una sortadi apocalisse anticipata, è il protagonistadi questo romanzo. Un inverno privodel’essenziale: né carburanti né energia elettrica esistono più , i soldi non hanno più valore, e tecnologie non più fruibili. Tuttodiventa superfluo, ’unico obiettivodegli uomini è poter sopravvivere. Aleggia infatti il pericolodela morte, molto ontana invece nel’era precedente. Gli uomini subiscono una sortadi rinascita: vengono riprese antiche tecnichedi caccia,di semina e antichi modidi vivere,di mangiare. Si riscoprono, così, ’usodele mani, assaidimenticato a causadel benesserederivatodale tecnologie sempre più avanzate, come pure a Terra, intesa come unica, ricca e indispensabile fontedi sussistenza per ’uomodala quale essoderiva. È iniziata una otta per a sopravvivenza giornodopo giorno,dimenticando a vogliadi potere, arricchimento, visibilità per una società nuova, più equa e tranquila, basata sula colaborazionedi tutti, i quali si trovano improvvisamente sulo stesso piano. A questo punto vieneda chiedersi quanto possadurare tale realtà una volta instauratasi. Un ibro incalzante che incita ala riflessione riguardo al nostro modo affrontare a vita. Un invito al ritrovodi antichi e positivi valori, al’amore e pazienza per a terra e i suoi frutti, ala semplicità. Che sia necessaria e/o sia sufficiente una catastrofe planetaria per scuotere e mentidegli uomini assai sopite in questo mondo “liquido”, come odefinisce un noto sociologo contemporaneo polacco?
Mauro Corona prospetta uno scenario apocalittico. Cosa accadrebbe al’umanità se un giorno si svegliasse e scoprisse che sono finiti il petrolio, il carbone e ’energia elettrica? I segnali c’eranoda tempo, ma nessuno ha voluto farci caso e adesso e persone sono costrette a fare i conti con i morsidel freddo edela fame. Il messaggio anciatoda Corona ai suoi ettori è preciso: attenzione a come si usa il mondo perché un giorno o ’altro potrebbe ribelarsi e ritorcersi controdi noi. a finedel mondo storto è un ibro che affascina, anche se non risultadel tutto condivisibile il cocente pessimismodel’autore.
Il testo parteda una prospettiva non ovvia, immaginando un futuro catastrofico, partendodale problematiche già presenti oggi. ’idea è affascinante ma per 160 pagine il ettoredeve subire il pessimismo cocentedel’autore, a sua fantasia incredibile nel’immaginare scenari apocalittici. Corona va oltre il pessimismo filosofico, ritiene ’uomodestinato ad “autoestinguersi per imbecilitÔ, opinione rispettabile ma non necessariamente condivisibile. Gli uomini hanno prodotto anche molte cose buone, facciamodue esempi eonardoda Vinci e Galileo Galilei. Non ho etto gli altri ibridi Corona, madevodire che ne “La finedel mondo storto” si fatica ad arrivare ala finedi questo elencodidisgrazie chedovrebbero capitare al’umanità. Forse a ricetta migliore per i nostri problemi è un po’di ottimismo, che in questo ibro manca totalmente. Guardiamocidai falsi mËstri che predicano adisperazione.
Applausi, applausi, applausi. C’ero al Bancarela che ha visto Mauro vincente. C’ero tra quel pubblico plaudente e commosso. Ero vicino a ui quando gli hanno posato una tuba in testa ed infilato una giacca elegante. E ui, sorridente,da buon montanaro, è stato al gioco,divertendosi edivertendo. E’ stato al gioco, Mauro, così come gioca con a vita e con e parole. Ha vinto, finalmente, ed il riscatto, se mai ce ne fosse stato bisogno, è completato.
Questa storia spietatissima e molto cruda, ospita in sè anche una profonda speranza. Ala streguadi tutte e avventuredi cui Corona ci fa partecipi, "La Finedei Mondo Storto" è vicendadi persone colocate marginalmente e confinate nel’isolamento; cò riflette a condizionedele zonedi Originedel’Autore fino a cinquant’anni fa. Ciò che o scrittore fissa sula carta, acquisisce consistenza, che va a caratterizzare e su "sculture sussurrando al ettore il proprio orgoglioso neldiscutered’amore.
Catastrofico....ma ottimista. Quasi una utopia...degno alievodi Wels o A. Huxley.
belissimo e veritiero