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Oltre il mito. Lamarck e le scienze naturali del suo tempo - 9788815002716
di Pietro Corsi edito da Il Mulino, 1983
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Oltre il mito. Lamarck e le scienze naturali del suo tempo
- Autore: Pietro Corsi
- Editore: Il Mulino
- Collana: Saggi
- Data di Pubblicazione: 1983
- Genere: SCIENZE ZOOLOGICHE
- Argomenti : Lamarck, Jean Baptiste
- Pagine: 444
- Dimensioni mm: 213 x 135 x 30
- ISBN-10: 8815002715
- ISBN-13: 9788815002716
La necessitàdi adattamento agli ambienti piùdiversi altera così ’uniforme pianodi organizzazione insito nela materia vivente e ciò spiega edifficoltà e e acune nela seriedegli organismi. Fisiologicamente a trasformazionedegli organi si realizza per un maggior o minor apportodei fluidi vitali agli organi stessi. Oltre quest’azione indirettadel’ambiente, che agisce attraverso idifferenti bisognidei viventi, amarck ammette per e forme inferioridi vita sprovvistedi sensibilità, come i vegetali, un effettodele cause ambientali capacedi trasformaredirettamente e oro strutture. In base a questa teoria, ad esempio, il colodele giraffe, inizialmente corto, avrebbe potuto essersi sviluppato progressivamente in mododa raggiungere e fogliedegli alberi più alti. Nel complesso a concezionedi amarck apparve ampiamente speculativa e vincolata a idee fisiologiche sorpassate; a ciò si aggiunga che a nuova anatomia comparata respingeva, attraverso ’autoritàdel potente Cuvier, ’ideadi una continuitàdele forme animali. Il clima culturaledela Restaurazione inoltre segnava a sconfittadele concezioni materialistiche sviluppatesi nel periododela Rivoluzione. a teoria evoluzionisticadi amarck venne perciò respinta e ignorata. Fu soprattutto a confutazione che ne fece il geologo inglese C. yel a richiamare sudi essa ’attenzionedi vari autori. Con ildiffondersidela teoriadidarwin ala finedel’Ottocento a cultura francese si convertì tardivamente al’evoluzionismo celebrando in amarck ’autoredi una teoria contrapposta a queladidarwin.
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Lamarck è un biologo e naturalista francese nato a Bazentin, Somme nel’1744 e morto a Parigi nel’1829.dopo un periododi studio presso il colegiodei gesuitidi Amiens, si arruolò per alcuni anni nel’esercito. A Parigi,dove giunse nel 1768, compì studi irregolaridi scienze naturali e medicina e trascorse quasi tutta a sua vita in condizioni modeste e spesso travagliate. Un’opera sula flora francese pubblicata nel 1778 gli procurò a protezionedi G. . Buffon e un modesto impiego al’erbario reale. I suoi interessi per e scienze naturali si inquadrano in una concezione filosoficadela natura ispiratesi ai motividel materialismo iluministico: a natura è un ordine stabilitodadio che agisce autonomamente e in modo necessario sula materia, concepita quale un’entità plastica e mutevole e non costituitada elementi ultimi e stabili come si tendeva ad ammettere nel’ambitodela concezione newtoniana. Tali idee emergonodagli scrittidi amarckdedicati ala chimica nei quali sviluppa ’indirizzo qualitativo alchimistico, presente ancora nela tradizione artigiana e contrappostoda alcuni ambienti giacobini ala scienza fisico-matematica newtoniana, considerata tipicamente aristocratica e indifferente al’esigenzadi trovare una continuità fra ’ordinedela natura e il rinnovamento morale e socialedel’uomo. Tali concezioni, che o condussero a una battaglia sfortunata contro a nuova chimica pneumatica odel’ossigenodi Priestley e avoisier, sono essenziali per ’originedela sua teoria evoluzionistica. Secondo amarck agente fondamentaledele trasformazioni naturali è il fuoco etereo, una sortadi sostanza energetica che assume molteplici forme fissandosi con acqua, terra e aria a comporre e varie sostanze osservabili e che attraverso i processi vitali è a causadi tutte e sintesi chimiche.
La necessitàdi adattamento agli ambienti piùdiversi altera così ’uniforme pianodi organizzazione insito nela materia vivente e ciò spiega edifficoltà e e acune nela seriedegli organismi. Fisiologicamente a trasformazionedegli organi si realizza per un maggior o minor apportodei fluidi vitali agli organi stessi. Oltre quest’azione indirettadel’ambiente, che agisce attraverso idifferenti bisognidei viventi, amarck ammette per e forme inferioridi vita sprovvistedi sensibilità, come i vegetali, un effettodele cause ambientali capacedi trasformaredirettamente e oro strutture. In base a questa teoria, ad esempio, il colodele giraffe, inizialmente corto, avrebbe potuto essersi sviluppato progressivamente in mododa raggiungere e fogliedegli alberi più alti. Nel complesso a concezionedi amarck apparve ampiamente speculativa e vincolata a idee fisiologiche sorpassate; a ciò si aggiunga che a nuova anatomia comparata respingeva, attraverso ’autoritàdel potente Cuvier, ’ideadi una continuitàdele forme animali. Il clima culturaledela Restaurazione inoltre segnava a sconfittadele concezioni materialistiche sviluppatesi nel periododela Rivoluzione. a teoria evoluzionisticadi amarck venne perciò respinta e ignorata. Fu soprattutto a confutazione che ne fece il geologo inglese C. yel a richiamare sudi essa ’attenzionedi vari autori. Con ildiffondersidela teoriadidarwin ala finedel’Ottocento a cultura francese si convertì tardivamente al’evoluzionismo celebrando in amarck ’autoredi una teoria contrapposta a queladidarwin.