Ponte Milvio 312 d.C. La battaglia di Costantino per l'impero e la fede - 9788861024038

Ponte Milvio 312 d.C. La battaglia di Costantino per l'impero e la fede: L'Impero romano all'inizio del quarto secolo dopo Cristo è stato appena salvato dalle energiche riforme di Diocleziano, che con le sue decise azioni mise fine all'anarchia militare protrattasi per lunghi decenni. Tuttavia, il sistema della tetrarchia, ideato per rinnovare l'architettura istituzionale dell'Impero, si rivela da subito fragile: è in questo contesto che si colloca l'ardua ascesa al potere di Costantino, figlio dell'augusto Costanzo. In uno scenario tortuoso e ricco di colpi di scena, numerosi rivali incrociano le loro ambizioni in alleanze e contrasti repentini: oltre a Costantino, Galerio, Massimino Daia, Licinio, Massimiano e Massenzio. Questo libro è incentrato proprio sul contrasto tra Costantino e Massenzio, che signoreggiava sull'Italia e l'Africa. La posta in gioco per i due rivali era la più significativa per l'Occidente e per tutto l'Impero: Roma, l'antica capitale, dove Massenzio si era asserragliato dopo aver rinnovato e ampliato le fortificazioni cittadine. In una veloce campagna, Costantino passò dalla Gallia al Nord Italia: presi i maggiori centri urbani da Torino ad Aquileia, discese verso l'Urbe; alle sue porte, presso il Ponte Milvio, si sarebbe svolta la battaglia determinante per le sorti imperiali. Non si trattava solo di politica: anche la religione giocò un ruolo determinante. Si trattasse di fede o di propaganda, Costantino si dichiarò destinatario di un messaggio di Cristo, che gli ordinò di adottare come vessillo il suo monogramma. Con la successiva vittoria, il suo percorso verso il trono era destinato a intrecciarsi sempre più con il
The Roman Empire at the beginning of the fourth century after Christ has just been saved from the energetic reforms of Diocletian, which with its military actions put an end to anarchy decided which lasted for decades. However, the system of tetrarchy, designed to renew the institutional architecture of the Empire, is fragile from the start: it is in this context that fits the arduous ascent to power of Constantine, son of augusto Costanzo. In a scenario twisty and full of twists and turns, many rivals cross their ambitions in alliances and sudden contrasts: in addition to Constantine, Galerius, Maximinus, Licinius, Maximian and Maxentius. This book focuses exactly on the contrast between Constantine and Maxentius, who reigned over Italy and Africa. The stakes for the two rivals was the most significant for the West and throughout the Empire: Rome, the ancient capital, where Maxentius had fortified himself after he renovated and expanded the fortifications. In a quick campaign, Constantine passed from Gaul to North Italy: took the major urban centers from Turin to Aquileia, descended toward the city; on its doorstep, at the Milvian Bridge, was to be held the decisive battle for the future. It wasn't just about politics: religion also played a decisive role. It was faith or propaganda, Constantine declared himself the recipient of a message of Christ, who ordered him to adopt as his Monogram banner. With the subsequent victory, his path to the throne was destined increasingly intertwined with the