Pentagrammi di-versi - 9788885791824

Pentagrammi di-versi: Una chiave di lettura affatto pertinente per questa silloge di Silvia Cozzi ci è fornita, già ad apertura di libro, dal titolo medesimo, che è più che esplicito nell'alludere alla musica - non solo, è ovvio, come tema esteriore (una lirica, del resto, è dedicata puntualmente al jazz), ma come elemento intrinseco e caratterizzante di questa poesia. Musica - voglio dire - come ritmo e come eufonia, come cadenza regolare e come sapiente alternanza degli accenti nell'intrecciarsi di rime e di assonanze: musica insomma come diretta espressione delle leggi metriche che governano da sempre la poesia italiana e che in qualche modo sono sopravvissute al dominio, da inizio Novecento in poi, del così detto verso libero. Quella di Silvia Cozzi, in effetti, è e vuole essere una poesia "metrica", una poesia, cioè, tesa a testimoniare, pur nella varietà delle soluzioni formali, una programmatica fedeltà al canone metrico tradizionale. Basta pensare, per un verso, alla fitta presenza in questi testi dello schema del sonetto, cioè di quella che rimane ancor oggi la forma più emblematica e più immediatamente riconoscibile di tale canone, e per un altro verso alla "consistenza" pur sempre metrica anche dei componimenti più "liberi" della silloge, nei quali regna sovrano ancora l'endecasillabo (accanto ad altri versi comunque canonici), non senza l'immancabile presenza di rime e di assonanze.
A key reading at all relevant to this sylloge by Silvia Cozzi is provided to us, already at the opening of a book, of the same title, which is more than explicit in alluding to music - not only, it is obvious, as an outward theme (a lyric, moreover, is dedicated punctually jazz), but as an intrinsic and characterizing element of this poem. Music - I mean - as rhythm and as euphoria, as a regular cadence and as a skilful alternation of accents in the intertwining of rhymes and assonances: music in short as a direct expression of the metric laws that have always governed Italian poetry and that in somehow they survived the domination, from the beginning of the twentieth century onwards, of the so-called towards free. That of Silvia Cozzi, in fact, is and wants to be a "metric" poem, that is, aimed at witnessing, despite the variety of formal solutions, a programmatic fidelity to the traditional metric canon. It is enough to think, on the one hand, of the dense presence in these texts of the scheme of the sonnet, that is, of what remains still today the most emblematic and most immediately recognizable form of that canon, and on another verse to the "consistency" even metric of the more "free" compositions of the syllog, in which the endecasillabo still reigns (next to other canonical verses), not without the inevitable presence of rhymes and assonances.