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Geografia celeste e mundus imaginalis. Da Swedenborg a Strindberg - 9788840016238
di Crasta Francesca Maria edito da Unicopli, 2012
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Geografia celeste e mundus imaginalis. Da Swedenborg a Strindberg
- Autore: Crasta Francesca Maria
- Editore: Unicopli
- Collana: Testi e studi , Nr. 262
- Data di Pubblicazione: 2012
- Genere: filosofia occidentale moderna
- Argomento : Swedenborg, Emanuel
- Pagine: 235
- ISBN-10: 8840016236
- ISBN-13: 9788840016238
Geografia celeste e mundus imaginalis. Da Swedenborg a Strindberg: Il volume ricostruisce la dimensione filosofica del pensiero di Emanuel Swedenborg (1688-1772) attraverso l'esame di una serie di testi risalenti a metà Settecento (De Infinito, De cultu et Amore Dei) che segnano il passaggio dagli studi di geologia, mineralogia e cosmologia, relativi alla prima parte della sua produzione, a quelli anatomici e fisiologici, fino ad arrivare agli Arcana coelestia e al Vera Christiana religio, interamente rivolti all'esegesi delle Scritture e alla rivelazione del loro senso interno. La svolta teosofica, che ha connotato storicamente la posizione di Swedenborg, viene rivista alla luce degli interessi e dei dibattiti del suo tempo. Ne scaturisce una piena ricollocazione di questo autore nell'orizzonte culturale del Settecento: personaggio non più solo stravagante o rappresentativo di un universo patologico, ma ben orientato rispetto ai problemi di una razionalità moderna, la cui dimensione onirica e visionaria è anzitutto annuncio di un mondo che realizza le aspettative di un nuovo e insieme eterno umanesimo.
The book reconstructs the philosophical dimension of the thought of Emanuel Swedenborg (1688-1772) through examination of a series of texts dating back to the mid-1700s (infinite De cultu et Amore Dei) that mark the transition from education of geology, mineralogy, cosmology, concerning the first part of his output, anatomical and physiological ones, until the Arcana a coelestia and Vera Christiana religio entirely directed to exegesis of Scripture and the revelation of their internal sense. The turning point the Theosophical Society, which historically has marked the location of Swedenborg, is reviewed in the light of the interests and the debates of his time. The result is a full replacement of this author in the cultural horizon of the eighteenth century: character not just wacky or representative of a pathological universe, but well oriented compared to the problems of a modern rationality, whose dreamlike and visionary is initially announcing a world that produces the expectations of a new and eternal together humanism.
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