Come un grano di pepe. Vita incredibile d'un grande doge - 9788856798722

Come un grano di pepe. Vita incredibile d'un grande doge: Quando, al ritorno da un lungo viaggio commerciale, sfociato poi in un'inaspettata battaglia per difendere una città amica, il comandante Enrico d'Agnolo si vede affidare dal Maggior Consiglio di Venezia un incarico delicato nella lontana Bisanzio, il suo pensiero vola immediatamente a sua moglie Claudia e al bambino che porta in grembo: mancano solo due mesi alla nascita e di certo questo viaggio non gli consentirà di vedere il suo primo erede venire alla luce. Ma la questione è della massima importanza: la capitale dell'impero d'Oriente, infatti, sta venendo meno al Patto D'Oro stipulato con la Serenissima, favorendo il commercio di pisani e genovesi e mettendo in pericolo il futuro della repubblica, votata da sempre al commercio e al predominio sui mari. La volontà del doge e del Consiglio non può essere elusa e, malgrado qualche rimostranza, Enrico dopo soli quattro giorni di riposo è costretto a ripartire, imbarcandosi per una missione che si rivelerà decisiva per il futuro suo e di tutta la repubblica di Venezia. Come un grano di pepe racconta con passione e grande precisione uno dei momenti salienti della storia della Serenissima - a cavallo tra XII e XIII secolo - incentrando la narrazione sulla figura del doge Enrico Dandolo, uomo di grande capacità politica e strategica e promotore della partecipazione di Venezia alla IV Crociata. Alla sua figura, seppur romanzata, si affiancano quelle di altri grandi personaggi - reali o verosimili - che contribuiscono ad un affresco accurato e incisivo dello spirito che animava il popolo della laguna nel momento della sua massim
When, on his return from a long commercial journey, which then resulted in an unexpected battle to defend a friendly city, the commander Enrico d'Agnolo is entrusted by the Major Council of Venice with a delicate task in the distant Byzantium, his thought flies immediately to his wife Claudia and the baby he carries in his lap: only two months to the birth and certainly this trip will not allow him to see his first heir come to light. But the question is of the utmost importance: the capital of the Empire of the East, in fact, is failing the Golden Pact signed with the Serenissima, favoring the trade of Pisans and Genoa and endangering the future of the republic, which has always been committed to the trade and dominance over the seas. The will of the doge and the Council cannot be eluded and, despite some grievances, Henry after only four days of rest is forced to leave, embarking on a mission that will prove decisive for the future of his and the entire republic of Venice. Like a peppercorn, he tells with passion and great precision one of the highlights of the history of the Serenissima - at the turn of the 12th and 13th centuries - focusing the narrative on the figure of the doge Enrico Dandolo, a man of great political and strategic ability and promoter of Venice's participation in the 4th Crusade. His figure, although fictionalized, is flanked by those of other great characters - real or plausible - who contribute to an accurate and incisive fresco of the spirit that animated the people of the lagoon at the time of its massim