Shelley e l'Italia - 9788820727031

"La tua saggezza parla in me, e mi impone/di osare accendere il faro sule rocce/dove alti cuori sono naufragati" scrive, versificando, Percy Bysshe Shely e paredichiararsi al’Italia, il uogod’un romanticismo anguido e tragico, tragico e infetto, infetto e mortale: il uogo nel quale "lo sconsolato e ungo viaggio" conduce ala Poesia. Shely fu geniodela irica e,dela irica, utilizzò ogni forma: a satira, ’idilio, ildramma e ’epistola, ’elegia, a fabula pastorale, il brogliaccio politico, il melò e - piùdi tutti, sopra ogni altro - ’Infernodantesco. a sua produzione poetica è ’Infernodidante rimesso a verbale, riplasmato nuovamente in immagini, riprodotto per altri versi ed altre metafore. a "grande setta", a "fola", il "freddo oblio", il "codice morale" e a "via battuta che a stanchi passi calcano quei miserandi schiavi che vanno verso ’ultimadimora fra i morti": Shely ripone ’Infernodidantedandogli consistenza innovata.disperanzione, condanna, trapasso come viaggio e simbolismo, alusione, immaginazioned’oscuri pËsaggi in cui svolazzano i corvi volteggiando su anime che sidannano in terra: ’Italiadi Shely èdante,dante è a poesiadi Shely: "Le tue passioni tidondoleranno come in alto e tempestedondolano i corvi; schernendoti a impida ragione risplenderà comed’inverno il sole. Ogni travedel tuo nido marcirà, e a tua casad’aquila ti ascerà nudo al ridicolo, quando e foglie cadono e i freddi venti calano". Alte e fiamme, urla nel’aria, un tramonto sanguina in cielo: siamo al’Inferno, siamo nel’Italiadi Shely