Burri «esistenziale». Un «taccuino critico» storico preceduto da un dialogo attuale - 9788874627356

Burri «esistenziale». Un «taccuino critico» storico preceduto da un dialogo attuale: A cent'anni dalla nascita di Alberto Burri (1915-1995), questo volume ripropone gli scritti di Enrico Crispolti, uno dei più acuti e penetranti interpreti della sua opera, spaziando dal 1957 fino al secondo decennio del XXI secolo. Sulla scorta della letteratura più agguerrita, ma prima dell'importante monografia di Cesare Brandi del 1963, l'allora giovanissimo storico dell'arte romano per primo aveva offerto un'interpretazione in chiave esistenzialista della pittura di Burri. L'opera di Jean-Paul Sartre si dimostrò, nell'analisi di Crispolti, particolarmente adatta a decifrare il pessimismo radicale, privo di orizzonti e di speranza, che forniva la base concettuale alla materia combusta e lacerata di Burri. Il critico metteva già allora in evidenza il significato filosofico dell'uso di materiali eterodossi in funzione pittorica: il sacco bruciato e rattoppato, la plastica toccata dalla fiamma, la lamiera di ferro saldata rimangono nella dimensione compositiva del quadro, ma trasferiscono nel suo spazio la loro insopprimibile evidenza di oggetti quotidiani e, allo stesso tempo, diventano una metafora immediata della carne ferita, della caduta esistenziale, tanto materiale quanto psichica.
A hundred years after the birth of Alberto Burri (1915-1995), this volume reproduces the written by Enrico Crispolti, one of the most acute and insightful interpreter of his work, ranging from 1957 until the second decade of the 21st century. On the basis of the literature fiercer, but before the important monograph by Cesare Brandi of 1963, the then very young Roman art historian first had offered an Existentialist interpretation of Burri's painting. The work of Jean-Paul Sartre proved, analysing Crispolti, particularly suited to decipher the radical pessimism, devoid of horizons and hope, which provided the conceptual basis to matter to Burri torn and burnt. The critic already put out the philosophical meaning of the use of unorthodox materials in operation: the pictorial lot burned and patched, plastic touched by flame, welded iron sheet remain in the compositional size picture, but moved to his space their irrepressible evidence of everyday objects and, at the same time, become a metaphor of flesh wound the fall, existential, psychic as much material.