Tommaso Moro. La luce della coscienza - 9788838244308

Tommaso Moro. La luce della coscienza: La figura di Tommaso Moro si erge come esempio di irremovibile solidità morale, di fede provata e di coscienza retta. La fortezza d'animo e la serenità con cui affrontò la drammatica vicenda della sua condanna a morte e del suo martirio, per mano del re Enrico VIII, fu solo il naturale epilogo di una vita virtuosa in cui emerse come caratteristica fondamentale il primato della coscienza. Questo saggio vuole ripercorrere le tappe della vita di Tommaso Moro seguendo questo "filo rosso" della centralità della coscienza. In tutte le scelte che dovette affrontare, non solo nel momento del suo processo in cui la questione affiorò in modo particolarmente significativo, il filosofo inglese diede ascolto alla propria coscienza come luogo in cui si rivela la voce di Dio che guida l'uomo a scegliere il bene e a rifiutare il male. Di fronte all' imminente condanna Moro dimostrò una fermezza irremovibile: la sua priorità non fu preservare la propria vita terrena ma salvare l'anima dalla dannazione. La decisione di rifiutare gli atti del Parlamento, infatti, non fu motivata tanto da argomentazioni politiche quanto dalla fedeltà alla propria coscienza, alla Chiesa e a Dio: «Egli moriva da fedele e buon servitore del re, ma prima di tutto di Dio». Prefazione del card. Robert Sala. Postfazione di Elisabetta Sala.
The figure of Thomas Moro stands as an example of unwavering moral solidity, proven faith and righteous conscience. The fortitude and serenity with which he faced the dramatic story of his death sentence and martyrdom, at the hands of King Henry VIII, was only the natural epilogue of a virtuous life in which the primate of conscience emerged as a fundamental characteristic. This essay aims to retrace the stages of the life of Thomas Moro following this "red thread" of the centrality of consciousness. In all the choices he faced, not only at the time of his trial when the question arose in a particularly significant way, the English philosopher listened to his conscience as a place where the voice of God that guides man to choose good and reject evil. In the face of imminent condemnation, Moro showed an unwavering firmness: his priority was not to preserve his earthly life but to save the soul from damnation. The decision to reject Parliament's acts was not motivated so much by political arguments as by fidelity to one's conscience, to the Church and to God: "He died as a faithful and good servant of the king, but first of all of God." Preface of the card. Robert Sala. Postscript by Elizabeth Sala.