Culture della sostenibilità (2017). Vol. 19: Alfabetizzaizone, apprendimento, arte. Il divario culturale delle aree rurali fragili - 9788885313538

Culture della sostenibilità (2017). Vol. 19: Alfabetizzaizone, apprendimento, arte. Il divario culturale delle aree rurali fragili: Nell'affrontare la questione culturale nelle aree fragili il termine divario è chiaramente provocatorio: se, da un lato, infatti, la cultura è difficilmente misurabile attraverso una scala, dall'altra le gerarchie e le differenze del sapere esistono e influenzano le relazioni tra le persone e i territori. Pur rifuggendo quindi gli estremi opposti dell'arretratezza culturale e del compiacimento folkloristico, non possiamo prescindere dal considerare le varie graduatorie del sapere convenzionale che si esprimono nell'istruzione, nella formazione permanente e nel trasferimento tecnologico: sono queste, infatti, attività ordinabili in scale di valutazione e che permettono una comparazione che tenga conto della dimensione territoriale. In questo contesto si salva l'arte che, più difficilmente, viene catturata dall'industria culturale o da istituzioni educative centralistiche. Anche l'immenso patrimonio della conoscenza tacita elude le gerarchie del prestigio culturale, ma la sua esistenza è continuamente minacciata di estinzione o fraintendimenti. Nel caso delle aree fragili, il campo da esplorare è vasto, variegato e presenta anche qualche insidia, che va dall'idea che la cultura sia il prisma attraverso il quale ogni cosa acquista senso, fino all'estremo opposto, ovvero all'affermazione che abbia un rango culturale anche la più banale delle manifestazioni ludiche.
In addressing the cultural issue in fragile areas, the term gap is clearly provocative: if, on the one hand, culture is difficult to measure through a scale, the hierarchies and differences in knowledge exist and influence the Relations between people and territories. While avoiding the opposite extremes of cultural backwardness and folkloristic complacency, we cannot ignore the various classifications of conventional knowledge expressed in education, in lifelong learning and in Technology transfer: These are, in fact, tasks that can be ordered in evaluation scales and that allow a comparison that takes into account the territorial dimension. In This context the art is saved which, more difficult, is captured by the cultural industry or by centralistic educational institutions. Even the immense patrimony of tacit knowledge eludes the hierarchies of cultural prestige, but its existence is continually threatened with extinction or misunderstanding. In the case of fragile areas, the field to be explored is vast, variegated and also has some pitfalls, ranging from the idea that culture is the prism through which everything acquires meaning, to the opposite extreme, or to the assertion that it has a rank Cultural even the most trivial of the playful demonstrations.