Madonna povertà. Papa Francesco e la rifondazione del cristianesimo - 9788854512863

Madonna povertà. Papa Francesco e la rifondazione del cristianesimo: Nonostante la presenza di voci critiche, di resistenze anche interne alla Chiesa cattolica, la popolarità di papa Francesco è universale: amato dal popolo cristiano per il suo tratto di umanità comprensiva e per la sobrietà del suo stile di vita, è ammirato dagli ambienti "laici" come il Grande Riformatore della Chiesa, chiamato a realizzare una volta per tutte la modernizzazione auspicata dal Concilio Vaticano II. E tuttavia, sia l'entusiasmo dei fedeli che l'ammirazione dei "laici" appaiono affetti da una strana miopia, che sembra non accorgersi delle contraddizioni vistose del suo magistero. L'esaltazione della povertà come "porta del paradiso" si accompagna a una denuncia simultanea della povertà come male estremo, e a una indicazione dei "rimedi" che ricalca vecchi schemi terzomondisti, decisamente poco aggiornati. L'"eco-teologia" che si profila nell'enciclica, fondata sul valore assoluto dell'ambiente e della sua salvaguardia, appare poi così in sintonia con la carta dei valori tardomoderni e tardocapitalisti - la biodiversità come Patrimonio universale da custodire - da ridurre la prospettiva religiosa e spirituale a un semplice alleato nella guerra "santa" contro i mutamenti climatici e i guasti della modernizzazione. Nell'uno come nell'altro caso quella che si delinea è una radicale svolta post-cristiana, in cui il materialismo pratico e ateo delle nuove moltitudini non sembra costituire un problema.
Despite the presence of critical voices, even internal resistance to the Catholic Church, the Pope's popularity is universal: loved by the Christian people for its stretch of humanity including and to the simplicity of his lifestyle, he is admired by "lay" as the great reformer of the Church, called to realize once and for all the modernisation envisaged by the Second Vatican Council. And yet, both the enthusiasm of the faithful that the admiration of "lay" appear with a strange myopia, seeming not to notice contradictions showy of his teachings. The exaltation of poverty as a "Gates of paradise" is accompanied by a simultaneous complaint of poverty as extreme evil, and an indication of "remedies" which follows old patterns world questions, very little current. The "eco-theology" that looms in the encyclical, founded on the absolute value of the environment and its protection, appears so sympathetic to the Charter of values tardomoderni and tardocapitalisti-biodiversity as a universal heritage to be preserved-reducing religious and spiritual perspective to a simple "Holy" ally in the war against climate change and failures of modernization. In the one as in the other case that is shaping up is a post-Christian radical turning point, where the practical materialism and atheist new multitudes does not seem to be a problem.