Nichilismo e utopia nell'architettura tedesca contemporanea. Da Schinkel a Kollhoff - 9788856814798

Nichilismo e utopia nell'architettura tedesca contemporanea. Da Schinkel a Kollhoff: Caratterizzata dal binomio "angoscia-speranza", come mostra il Koenig, l'architettura tedesca ci rende il senso costituzionale della modernità, il disincanto, morto dio, da cui questa tenta tuttavia di offrire nuovi possibili fondamenti al nostro stare, nella coscienza della fragilità delle fondazioni, che pure aspira a ricostruire, su cui non eleva alcuna monumentalità, né di pietra né teorica. Nell'assunto che l'architettura moderna sia nella riaffermazione del proprio essere arte, un fare cioè inteso forma di conoscenza, di riflessione critica sul mondo e su se stessa, e nel considerare come l'impegno alla comprensione delle cose ed a rendere i propri dispositivi di senso pervenga agli architetti da una profonda attività analitica e di riflessione, pure quando il gesto creativo appare istintivo, questo testo si pone sulle tracce della possibile relazione tra architettura e pensiero, tanto più in un frangente storico-geografico, quello tedesco a cavallo del secolo, in cui costruzione materiale e costruzione logica, architettura e teoresi, sembrano percorrere analoghi cammini. Il confronto tra architettura e pensiero filosofico, nel quale avventurosamente si addentra, non tende però a ricondurre l'architettura alla filosofia, né a leggere questa nell'interpretazione dell'architettura, quanto a mostrare le interrogazioni che accomunano la ricerca architettonica contemporanea a quella filosofica e che in essa, oltre gli attuali estetismi, ancora perdurano.
Characterized by "angst-hope", as shown in the Koenig, the German architecture makes us constitutional sense of modernity, the disenchantment, dead God, hence this attempt however to offer possible new foundations to our stand, in the consciousness of the fragility of the foundations, which also aspires to rebuild, that do not carry any stone monumentality nor nor theoretical. The assumption that modern architecture both in the reaffirmation of his being art, a deal that is understood form of knowledge, critical reflection on the world and on itself, and in considering how the commitment to the understanding of things and to make their devices to sense receives a deep analytical task architects and reflection, as well when the creative gesture seems instinctive , this text poses on the traces of the possible relationship between architecture and thought, more so in a historical-geographical juncture, Germany at the turn of the century, in which construction material and logical construction, architecture and teoresi, seem to follow similar paths. The comparison between architecture and philosophy, in which adventurously delves, does not tend to bring the architecture to philosophy, nor to read this in the interpretation of architecture, how to show questions common to contemporary architectural research to that philosophy and that, beyond the current aesthetics, still persist.