Apocalissi culturali - 9788857544830

Apocalissi culturali: «Fine di "un" mondo - scrive Ernesto de Martino, in un appunto di quel che sarebbe stato il suo ultimo, incompiuto, libro - è nell'ordine della storia culturale umana: è la fine "del" mondo, in quanto esperienza attuale del finire di qualsiasi mondo possibile, che costituisce il rischio radicale». Questa considerazione di de Martino sembra riprendere, rilanciare e radicalizzare, in chiave antropologica, una tesi che attraversa il Novecento filosofico europeo e che consiste nel valutare la propria epoca come foriera non solo della fine di "un" mondo, ma del rischio della scomparsa di ogni mondo possibile. Molte sono le questioni affrontate nel presente volume. Tuttavia la domanda forse più radicale e inquietante tra esse è la seguente: l'Occidente, come mondo che declina e tramonta, è forse il destino di tutti gli altri "mondi", è forse l'occaso di ogni altro possibile mondo? E c'è ancora del mondo al di là del suo cadere?
"The end of "a" world," writes Ernesto de Martino, in a memo of what would have been his last, unfinished book, is in the order of human cultural history: it is the end "of" the world, as a present experience of the end of any possible world, which constitutes the radical risk.' This consideration of de Martino seems to resume, relaunch and radicalize, in an anthropological key, a thesis that crosses the twentieth century European philosophical and that consists in evaluating its own epoch as a haunt not only of the end of "a" world, but of the risk of the disappearance of every possible world. There are many issues addressed in this volume. However, perhaps the most radical and disturbing question among them is this: is the West, as a world that declines and sets, is it the fate of all the other "worlds", is it the octomy of every other possible world? And is there still the world beyond its downfall?