Basta zercar. Sinistra, traslochi, Partito Democratico - 9788864110790

Basta zercar. Sinistra, traslochi, Partito Democratico: Un affastellarsi di luoghi comuni, ecco come rischia d'essere dipinta l'Italia di oggi. Un'immagine del Bel Paese inventata da noi stessi, salvo restarne schiavi: il genio del lavoro e della creatività, isolate manifestazioni d'eroismo. Le maschere di Sordi e Villaggio. Le icone di Falcone e Borsellino. E poi Ferral e Ducati, Armani e Dolce&Gabbana. I miti della velocità o della bellezza, quasi a marcare l'assenza di normalità. Costretti a scegliere tra santini e canaglie. Orfani dell'abitudine mediana. Seguendo questa direttrice abbiamo perso irrimediabilmente qualcosa. Il senso comune. L'opinione pubblica. Una qualche capacità di autocritica. Ecco perché Gianni Cuperlo - esponente del Partito Democratico - fa un passo indietro e ripensa alla storia recente dell'Italia e del centrosinistra, chiedendosi cosa si poteva fare (e cosa può ancora esser fatto) per restituire a entrambi un'idea del paese e alcuni valori condivisi. Una riflessione appassionata, un bilancio sincero su una parabola politica che non è conclusa e che - se capace di rinnovarsi - può avere ancora parecchio da dire. A cominciare da quei problemi nazionali (le distanze tra Nord e Sud, la sicurezza, il senso civico e le regole sociali) che decideranno, nel bene o nel male, dell'avvenire di tutti.
A jumble of clich??s, here's what is likely to be painted the Italy of today. A picture of the beautiful country invented by ourselves, except be slaves: the genius of the work and creativity, isolated expressions of heroism. Deaf masks and village. The icons of Falcone and Borsellino. And then, Armani and Dolce & Gabbana Ferral and Ducati. The myths of speed or beauty, as if to mark the absence of normality. Forced to choose between santini and varmints. Orphans of the habit. Following this road we lost irretrievably something. Common sense. Public opinion. Some ability to self-criticism. That's why Gianni Cuperlo-exponent of the Democratic Party--takes a step back and look back at the recent history of Italy and of the centre left, wondering what could be done (and what can still be done) to return to both an idea of the country and some shared values. A passionate reflection, a budget policy that no honest about a parable came to an end and that-if able to renew itself--may still have a lot to say. Starting with those national issues (the distances between North and South, security, citizenship and social rules) that will decide, for better or worse, the future of all.