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Atti di notai irpini. Palazzo Paulillo, Pianoforte di Petruro, Leo, Zaza, Cavalieri di Malta a Toccanisi, Gualchiera e badia a Campanariello - 9788872974759
di Sabato Cuttrera edito da ABE, 2023
- Prezzo di Copertina: € 36.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Atti di notai irpini. Palazzo Paulillo, Pianoforte di Petruro, Leo, Zaza, Cavalieri di Malta a Toccanisi, Gualchiera e badia a Campanariello
- Autore: Sabato Cuttrera
- Editore: ABE
- Collana: Il baule , Nr. 8
- Data di Pubblicazione: 2023
- Genere: diritto
- Pagine: 112
- Dimensioni mm: 210 x 0 x 0
- ISBN-10: 8872974755
- ISBN-13: 9788872974759
Atti di notai irpini. Palazzo Paulillo, Pianoforte di Petruro, Leo, Zaza, Cavalieri di Malta a Toccanisi, Gualchiera e badia a Campanariello: Il testo mette in relazione i fatti storici nazionali con quelli locali, facendo riferimento agli atti notarili rinvenuti presso l'Archivio di Stato di Avellino e Benevento. Essi danno il quadro della povertà in cui era finito l'entroterra provinciale costretto a subire le rivendicazioni di questo e di quel nobile, passato con questo o con quel sovrano. Sullo sfondo c'è sempre lo stato pontificio che perde colpi in quanto i sovrani, ora Angioini ora Aragonesi, rosicchiano in continuazione paesi alla Valle Beneventana per aggregarli al Principato Ultra, provincia del regno più prossima a Benevento. Da qui la nascita dei primi 'studi' notarili, o meglio l'ufficio notarile, inteso come mansione dei notai che iniziarono a spostarsi da Salerno nelle vicarie di Mercato Sanseverino e Montefusco e poi a stabilirsi nei paesi dopo l'arrivo di Carlo V, che portò tutte le province di mezzo soggette a Salerno. Negli anni a venire li ritroviamo stabilmente presso i comuni delle tre province distintesi nuovamente (Avellino-Benevento, Foggia e Salerno) dove operavano, trasmettendo di padre in figlio quella che divenne lo studio della professione di queste figure ormai radicati in pianta stabile in paesi strategici. È il caso dei notai napoletani della famiglia Leo che si trasferirono a Torrioni, paese a ridosso del carcere mandamentale di Montefusco, in Principato Ulteriore, futura provincia di Avellino. Notaio Donato Leo (1717-post 1752). Probabilmente originari da una antica famiglia di notai di Ostuni, ivi presenti dopo il 1583 col capostipite notaio Donato Antonio Leo, il quale redige
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