Disavventure dell'archeologia. I comunisti delle terremare - 9788865980675

Disavventure dell'archeologia. I comunisti delle terremare: Nella storia dell'archeologia, luoghi comuni e false attribuzioni sono frequenti. Spesso derivano dal punto di vista e dagli strumenti utilizzati; ma accade anche che nascano, più semplicemente, da inerzia, ignoranza, interessi privati e piaggeria, che spingono a volte anche illustri ricercatori a fabbricare falsi o a nascondere prove. Dalla regola del sette dei dadi etruschi alla Lupa Capitolina, dalla Tegola di Capua all'anforetta Melenzani nascosta dal Ducati, dai "comunisti" delle terremare ai "villanoviani" scavati a San Lazzaro di Savena, sono qui riproposte alcune esemplari "disavventure", errori che nonostante l'evidenza si sono tramandati nel tempo. Bersaglio della polemica è una mentalità culturale "aristotelica", priva di coraggio, tutta teorica ed astratta nel metodo, gerarchica e clientelare nella prassi, sorda e cieca di fronte alla realtà. Il volume presenta inoltre alcuni articoli che propongono nuove letture di passi delle Tavole Iguvine e di documenti etruschi e latini; tra questi, particolarmente stimolanti sono le ipotesi etimologiche su "pertica" e "Anco Marzio".
In the history of archaeology, cliches and false attributions are frequent. Often stem from the perspective and the tools used; but it also happens that arise simply from inertia, ignorance, private interests and flattery, pushing sometimes distinguished researchers to fabricate fake or hide evidence. From the rule of seven loba Capitolina, from Etruscan dice Tabula Capuana the small amphora Melenzani hidden from Ducati, by "Communists" of the terremare "villanovians" dug in San Lazzaro di Savena, are here presented some specimens "misadventures" errors that despite evidence have been handed down over time. Target of controversy is a cultural "Aristotelian" mentality, devoid of courage, all theoretical and practical method, hierarchical and abstract crony, deaf and blind to reality. The volume also includes some articles that offer new readings of passages of Etruscan and Latin Iguvine Tables and documents; among these, particularly stimulating etymological hypotheses about "pole" and "Anco Marzio".