Diritto e religione - 9788854862265

Diritto e religione: In Paradiso non c'è diritto, ma solo assoluta giustizia (che, nel Paradiso cristiano, coincide con l'amore). Nemmeno all'Inferno c'è diritto, ma solo assoluta giustizia (l'entità della giusta pena è garantita da quel giudice infernale che per Dante è Minosse). Sulla terra, invece, non c'è mai assoluta giustizia, ma solo diritto. Questa scissione, che Kant ha teorizzato come insuperabile, dà al diritto l'instabilità che tutti conosciamo e lo pone all'affannosa ricerca di un fondamento. Tradizionalmente, almeno fino all'avvento del giusnaturalismo moderno, questo fondamento aveva un carattere religioso. Di qui, fino ad epoche molto recenti, il costante riferimento nel linguaggio giuridico a Dio, sia nel diritto privato che nel diritto penale, sia nel diritto pubblico che nel diritto processuale. Riuscirà il diritto a trovare un fondamento non arbitrario in un'epoca di compiuta secolarizzazione?
In heaven there is no right, but only absolute Justice (which, in the Christian paradise, coincides with love). Even in hell there is right but only absolute Justice (the extent of the just penalty is guaranteed by that judge from hell that Dante is Minos). On Earth, however, there is never absolute justice, but just right. This split, which Kant theorized as unsurpassed, gives the right instability we all know and places him in desperate search of a foundation. Traditionally, at least until the advent of modern natural law theory, this Foundation had a religious character. Hence, until very recent times, constant reference in legal language to God, both in private law in the criminal law, both in the public law that procedural law. Can the right to find a non-arbitrary basis in an era of accomplished secularization?