Transito all'ombra - 9788871687650

Transito all'ombra: Nervoso nella lingua e nello stile, nervoso nello sguardo che getta sulle cose, il 'Transito, all'ombra' di Gianluca D'Andrea procede lungo uno stretto crinale, lo spartiacque tra io e mondo, destino individuale e storia collettiva, estrema possibilità di rappresentare o narrare e verosimile impossibilità di trovare un senso, luce e buio, dovere di memoria e dimenticanza. Il Transito è movimento, divenire, talvolta persino epico, o pura caparbia vita che insiste e non vuole finire; ma l'ombra in cui avviene quella di un acquario in cui 'Passano le figure, inseguono gli eventi' e 'la giustizia si sposta nello stesso / luogo, si sgrana in tempi impercettibili'. Lo spazio e il tempo della raccolta hanno nomi e confini: l'Italia, tra Messina e Treviglio, il secondo Novecento e le sue crudeltà sottaciute; e tuttavia queste coordinate sfumano a tratti in altri tempi e in altri spazi più immani, biologici e geologici, se 'la terra è statica in milioni di anni senza noi, ci raggiunge e vomita'. È in un simile contesto tra disperazione e speranza, che la vicenda umana dantescamente 's'immilla'." (Fabio Pusterla)
Nervous in the language and style, nervous in the gaze that throws up on things, on ' transit, in the shadow of Gianluca D'Andrea proceeds along a narrow ridge, the watershed between me and the world, individual destiny and collective history, the very last option to represent or narrate and likely impossible to find meaning, light and dark, duty of memory and forgetfulness. The transit is movement, becoming, sometimes even epic, or sheer stubborn life he insists and he won't finish; but the shadow is that of an aquarium in which ' Run Chase figures, the events ' and ' Justice moves at the same time/place shells imperceptible '. The space and time of collection have names and boundaries: the Italy, between Messina and Treviglio, the second half of the twentieth century and its heartlessness unspoken; and yet these coordinates fade at times in other times and in other spaces more immense geological, biological and, if the Earth is static over millions of years without us, reaches and vomits. It is in this context between despair and hope, that the human dantescamente's ' immilla '. " (Fabio Pusterla)