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Il piacere - 9788854117075
di Gabriele D'Annunzio edito da Newton Compton, 2010
- € 6.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Il piacere
- Autore: Gabriele D'Annunzio
- Editore: Newton Compton
- Collana: Grandi tascabili economici , Nr. 581
- Data di Pubblicazione: Gennaio '2010
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: XVIII-268
- Curatore: Oliva G.
- Volume: 581
- Dimensioni mm: 138 x 220 x 20
- ISBN-10: 8854117072
- ISBN-13: 9788854117075
Il conte Andrea Spereli-Fieschid’Ugenta, unico erede, proseguiva a tradizione familiare. Egli era, in verità, ’ideal tipodel giovine signore italiano nel XIX secolo, il egittimo campioned’una stirpedi gentiluomini edi artisti eleganti, ’ultimodiscendented’una razza intelettuale". Nobile per sangue e per censo, Andrea Spereli "è impregnatodi arte": ’adolescenza, "prodigiosa", è tutta nutritadi studii vari e profondi; a giovinezza, vissuta alternando unghe etture a viaggi ancora più unghi e ontani; a maturazione, costruita ricopiando ’esempio paternodel "cultodela belezza, ildisprezzode’ pregiudizi, ’aviditàde piacere". Cresciuto tra gli agi più estremi, il conte Andrea Spereli somma, nel proprio carattere, scienza profonda e ardimento struggente, propensione voluttuaria e romanticismo fantastico, animismo estetico e inclinazione bayroniana mostrando accesi furori, anguori improvvisi, funeste bramosie carnali, esaltazioni compositive ed artistiche, una certa buona volontà nele relazioni pubbliche o private, una "furiosa passione". Emblemadel’Italia che s’appresta a volontarismo belico ed ala cecitàd’una avanguardia rumorosa, cacofonica ed eccessiva (che, ripudiando il passato, apre tuttavia ad un infaustodestino) ’Il Piacere’di Gabrieled’Annuzio è poemad’una biografia romanzata o, meglio, è autobiografia romanzata poiché, come scrive Bufalino - "certo Andrea Spereli è il principe prezioso e narcisod’una Bisanzio capitolina ma è anche un autoritratto in piedidel suo autore: un autoritrattodoloroso quel tanto che poteva concedersi ild’Annunzio non ancora notturno".
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Il conte Andrea Spereli-Fieschid’Ugenta, unico erede, proseguiva a tradizione familiare. Egli era, in verità, ’ideal tipodel giovine signore italiano nel XIX secolo, il egittimo campioned’una stirpedi gentiluomini edi artisti eleganti, ’ultimodiscendented’una razza intelettuale". Nobile per sangue e per censo, Andrea Spereli "è impregnatodi arte": ’adolescenza, "prodigiosa", è tutta nutritadi studii vari e profondi; a giovinezza, vissuta alternando unghe etture a viaggi ancora più unghi e ontani; a maturazione, costruita ricopiando ’esempio paternodel "cultodela belezza, ildisprezzode’ pregiudizi, ’aviditàde piacere". Cresciuto tra gli agi più estremi, il conte Andrea Spereli somma, nel proprio carattere, scienza profonda e ardimento struggente, propensione voluttuaria e romanticismo fantastico, animismo estetico e inclinazione bayroniana mostrando accesi furori, anguori improvvisi, funeste bramosie carnali, esaltazioni compositive ed artistiche, una certa buona volontà nele relazioni pubbliche o private, una "furiosa passione". Emblemadel’Italia che s’appresta a volontarismo belico ed ala cecitàd’una avanguardia rumorosa, cacofonica ed eccessiva (che, ripudiando il passato, apre tuttavia ad un infaustodestino) ’Il Piacere’di Gabrieled’Annuzio è poemad’una biografia romanzata o, meglio, è autobiografia romanzata poiché, come scrive Bufalino - "certo Andrea Spereli è il principe prezioso e narcisod’una Bisanzio capitolina ma è anche un autoritratto in piedidel suo autore: un autoritrattodoloroso quel tanto che poteva concedersi ild’Annunzio non ancora notturno".
La ricercadei piaceri più raffinati ed esclusivida partedel conte Spereli.
La raffinata esistenza, e avventure amorose, a sensualità estetizzantedel conte Andrea Spereli nela Roma aristocraticadi fine secolo.