«Una ragnatela d'argento». I fili del racconto di Anna Maria Ortese - 9788863445329

«Una ragnatela d'argento». I fili del racconto di Anna Maria Ortese: In una lettera del 1990 Anna Maria Ortese usò la metafora della «ragnatela d'argento» per descrivere la sua narrativa, che si rivela intricata perché continua ad avvolgersi su se stessa. La scrittrice, come una novella Aracne, ha continuato a rivedere e a interpolare i suoi testi. Il presente studio di Nunzia D'Antuono s'insinua tra i fili, scegliendo uno dei tanti percorsi possibili, facendosi guidare da alcuni luoghi simbolici (città, isola, stanza) e personaggi (folletti, monacielli, bambini e animali), attorno ai quali ruota l'intero mondo immaginario della scrittrice, che ha, forse ossessivamente, fatto ricorso a simboli costanti, come quelli del silenzio, del vento e dell'Ovest. L'obiettivo critico, che delinea solo alcuni dei luoghi, dei personaggi e dei simboli, suggerisce un ampliamento futuro della prospettiva e disegna anche una costellazione di autori di riferimento che vanno da Victor Hugo e Marcel Proust a Jorge Manrique, da Virginia Woolf a Ingeborg Bachmann, passando per Vernon Lee e Katherine Mansfield.
In a letter in 1990 Anna Maria Ortese used the metaphor of ??silver Cobweb?? to describe his narrative, which turns out intricate because it continues to fold in on itself. The writer, as a novel Arachne continued to revise and interpolate his texts. This study by Christopher Davis insinuates itself between the wires, by choosing one of the many possible paths, being guided by some symbolic places (city, island, room) and characters (goblins, monacielli, kids and pets), around which revolves the entire world the writer's imagination, which, perhaps obsessively, resorted to constant symbols, like those of silence, wind and West. The critical lens, which outlines just some of the places, characters and symbols, suggests a future expansion of perspective and also draws a constellation of reference authors ranging from Victor Hugo and Marcel Proust to Jorge Manrique, from Virginia Woolf to Ingeborg Bachmann, passing through Vernon Lee and Katherine Mansfield.