Luce. L'immaginario italiano a Napoli. Catalogo della mostra (Roma, 1 dicembre 2017-11 marzo 2018). Ediz. illustrata - 9788849235340

Luce. L'immaginario italiano a Napoli. Catalogo della mostra (Roma, 1 dicembre 2017-11 marzo 2018). Ediz. illustrata: "L'Istituto Luce, com'è ben noto, fu una potente macchina del consenso per il regime fascista. Mussolini comprese bene, sin da principio, che la sua permanenza al potere era strettamente legata alla persistenza nell'immaginario degli italiani del grande racconto del fascismo, coi suoi abbacinanti simboli di potenza e di vittoria chiamati a rimuovere le dolorose contraddizioni del reale nel grande slancio progressivo di una Storia intessuta col mito. Un mito di cui il Duce era naturalmente protagonista unico e semidivino: dal «piccone risanatore», imbracciato senza indugio per far spazio alla nuova edilizia, fino alla trebbiatura del grano a torso nudo sui suoli dell'«agro redento», sono celebri alcune fra le più tipiche sequenze dei cinegiornali del Ventennio, con quella narrazione enfatica e senza cedimenti che fondò l'epica del regime. Oggi quella retorica sopra le righe, così immediata nei suoi scopi e così priva di domande e di autoironia, ci appare fin troppo scoperta, finanche ingenua; eppure il cinegiornale dell'Istituto Luce fu uno strumento di straordinaria persuasione per un popolo largamente analfabeta e del tutto indifeso rispetto alla potenza inedita dell'informazione cinematografica. Per trent'anni, fino all'arrivo in Italia della televisione, il cinegiornale Luce e la Settimana Incom mostrarono agli italiani la sola possibile verità dei fatti, nell'evidenza "oggettiva" dell'occhio di una telecamera. Porgo dunque il nostro benvenuto a questa interessantissima mostra dell'Istituto Luce, che ospitiamo nel convento di San Domenico Maggiore. Sin dal titolo il prog
"The Istituto Luce, as is well known, was a powerful consensus machine for the fascist regime. Mussolini understood well, from the beginning, that his stay in power was closely linked to the persistence in the imagination of Italians of the great tale of fascism, with its dazzling symbols of power and victory called to remove the painful contradictions of reality in the great progressive momentum of a History woven with myth. A myth of which the Duce was naturally the only and semi-divine protagonist: from the "healing pickaxe", taken up without delay to make room for the new building, to the threshing of bare-chested wheat on the soils of the "redeemed agro", some of the most typical sequences of the newsreels of the twenty years are famous, with that emphatic and unsagging narration that founded the epic of the regime. Today that over-the-top rhetoric, so immediate in its aims and so devoid of questions and self-irony, seems to us all too discovered, even naïve; yet the newsreel of the Istituto Luce was an instrument of extraordinary persuasion for a people largely illiterate and completely defenseless with respect to the unprecedented power of cinematographic information. For thirty years, until the arrival of television in Italy, the newsreel Luce and the Incom Week showed Italians the only possible truth of the facts, in the "objective" evidence of the eye of a camera. I therefore welcome this very interesting exhibition of the Istituto Luce, which we host in the convent of San Domenico Maggiore. Since the title the prog