Rugiada a colazione. Storia di un'amicizia: emozioni, segreti, sapori - 9788820068769

Rugiada a colazione. Storia di un'amicizia: emozioni, segreti, sapori: in questo libro Clelia d'Onofrio racconta come è nato il suo grande amore per i sapori e per le tradizioni. La sua storia inizia all'ombra dei rami di un immenso fico bianco, con cui, bambina, stringe un'insolita, dolcissima amicizia segreta. Mentre lui ascolta in silenzio, lei racconta la sua vita come fosse una favola dove emozioni, scoperte, dubbi, presentimenti, gioie e paure sono avvolti dai profumi e dai sapori dei cibi che aiutano il suo crescere. Clelia bambina svela all'albero le personali scoperte gastronomiche, le ricette di casa, della cuoca e delle amate zie; scambia opinioni sulla bontà di quei piccoli fichi morbidi e grassottelli dalla polpa soave e zuccherina; evoca l'indimenticabile e strano primo assaggio di un uovo al tegamino col tartufo. Ai racconti entusiasti di merende, pranzi e cene, Clelia alterna anche domande a cui solo Fico Bianco sa rispondere, e che solo lei sa tradurre: "Voi alberi vi parlate? Di che colore è il chiaro di luna? Davvero mangi rugiada a colazione?" Con toni delicati, la scrittura di Clelia d'Onofrio crea un mondo dove fantasia e realtà convivono, alternandosi in un continuo andirivieni tra i tempi dell'infanzia e quelli della maturità. Che vuol dire viaggiare attraverso i sinceri sapori della nostra terra, ma anche conservare la memoria di quanto la vita tra gioie e dolori ci regala, fino a cogliere quanto in comune abbiano lo scrivere e l'evolvere di un piatto.
In this book Clelia d'Onofrio tells how her great love for flavors and traditions was born. Her story begins in the shadow of the branches of an immense white fig, with whom, as a child, she forms an unusual, sweet secret friendship. As he listens in silence, she tells her life as if it were a fairy tale where emotions, discoveries, doubts, foreclosures, joys and fears are shrouded in the scents and flavors of the foods that help her grow. Clelia little girl reveals to the tree the personal gastronomic discoveries, the recipes of the house, the cook and the beloved aunts; exchanges opinions on the goodness of those small soft figs and fat tlows with soft and sugary flesh; it evokes the unforgettable and strange first taste of an egg with truffle saucepan. To the enthusiastic tales of snacks, lunches and dinners, Clelia also alternates questions to which only Fico Bianco can answer, and that only she can translate: "Do you trees speak to each other? What color is moonlight? Do you really eat dew for breakfast?" With delicate tones, Clelia d'Onofrio's writing creates a world where fantasy and reality coexist, alternating in a continuous coming shaman between the times of childhood and those of maturity. That means traveling through the sincere flavors of our land, but also preserving the memory of what life between joys and sorrows gives us, to grasp how much in common they have the writing and evolution of a dish.