Stanze. Ediz. illustrata - 9788884208422

Stanze. Ediz. illustrata: Le stanze di Ulderica Da Pozzo sono come ricordi richiamati alla sua e alla nostra attenzione: parlano di qualcosa che non c'è più e sono a colori. Mostrano ambienti che appartengono ormai totalmente al passato: stanze abbandonate, vuote, decadenti, interni di case disabitate, talvolta prossime al crollo, che recano i segni di vite infinite. Le fotografie indagano su ciò che resta e recuperano questi spazi dotandoli di una dimensione basata sull'idea di traccia, come se le immagini non rappresentassero tanto delle realtà ma solo qualcosa di residuale, ai confini con la morte. Queste stanze, composte nel formato quadrato, tipico della ricerca di equilibrio e di armonia, anche di assolutezza, accolgono nature morte dell'abitare consistenti in oggetti usati, piccole icone, stoffe, abiti, attrezzi, tutti elementi che sembrano installati e messi in scena per essere fotografati. Al contrario si tratta di cose 'rimaste lì', abbandonate per sempre, senza allestimento alcuno che non sia quello che i gesti quotidiani di chissà quali persone a noi sconosciute, perdute, hanno creato nel corso del tempo.
Ulderica Da Pozzo's rooms are like memories recalled to her and to our attention: speak of something that no longer exists and are in color. Show environments that are now a thing of the past: abandoned, empty rooms, totally decadent, interiors of empty houses, sometimes close to collapse, which bear the signs of infinite lives. The photographs are investigating what remains and retrieve these spaces with a dimension that is based on the idea of track, as if the images do not represent much of reality but just something residual, on the border with death. These rooms, composed in square format, typical of the search for balance and harmony, also of absoluteness, welcome still lifes of dwelling consisting of used items, small icons, fabrics, clothing, tools, all of which seem to be installed and put into the scene to be photographed. On the contrary it is things ' remained there, abandoned forever without any equipment that is not what the daily gestures of whatever other people unknown to us, lost, have created over time.