I canti dell'occhio - 9788895030821

I canti dell'occhio: I canti dell'occhio di Erika Dagnino sono appunto canti, quindi per autodefinizione emissioni verbali e musicali di suono appartenenti/riguardanti l'udito e l'orecchio, organo uditivo, che si riferiscono all'occhio, strumento visivo per antonomasia. Ma il sensismo è il contrario della fruizione-contemplazione poetica. Il canto vuole un soggetto, seppure il più absconditus possibile, e un oggetto magari il più astratto e inafferrabile, ed è appunto l'occhio contemplativo-contemplato ad assumere la doppia funzione, materia e intonazione, referente e incipit ispirativo dei componimenti. Anche qui, come in tutte le opere di Dagnino, la parola trascolora (varia, nel senso di variazione, anche musicale) nell'oggetto, che trascolora nell'Altro-da-Sé, quindi nell'Altrove, nel Non-Oggetto, ovverossia l'oggetto quando perde la sua abituale funzione referenziale per assumerne un'altra o mille altre, si disoggettualizza dal contesto, perfino dal concetto, senza perdere la sua sostanza immaginale.
Erika Dagnino eye songs are songs, then for verbal and musical sound emissions self belonging/pertaining to the hearing and the ear, the auditory organ, which refer to the eye, Visual tool par excellence. But sensism is the opposite of fruition-poetic contemplation. The song takes a subject, although as absconditus can, and a perhaps the most abstract and elusive, and it is precisely the contemplative eye-contemplated taking the dual function, material and intonation, reference and inspiration of works incipit. Here, as in all the works of D, the word fade (varies in terms of variation, even musical) in the subject, that fade into each other-to-self, then Elsewhere, in Non-object, or the object when he loses his usual referential function to impersonate another or many others, you disoggettualizza the context, even by the concept, without losing its essence imaginal.