L'osservatorio - 9788871864907

L'osservatorio: Romanzo in versi declinato in quattro parti, scritto e riscritto in un lungo arco di tempo, opera di una tessitura lunga e paziente, labirintica e amorosa, L'osservatorio di Francesco Dalessandro attraversa l'ultimo mezzo secolo della nostra poesia lasciandosene imbevere nei suoi dettagli più minuti (un tratto stilistico, un richiamo immaginoso, una vertigine di pensiero) ma restando sempre fedele all'idea originaria. Più che narrare una storia, raccontare "fili di storie", e con esse lo scorrere del tempo. La vita fluisce come il sangue, come il traffico - con i suoi intoppi ingorghi accidenti -inquieta e inafferrabile, privilegiando ricorrenze e accadimenti feriali, notazioni paesistiche e stagionali. La visione nasce proprio dalla modulazione del tempo - nelle sue vene più sotterranee, stratificate -, dall'accumulo dei dettagli che, dilatati per virtù di pause e soste, rinvii e folgoranti accensioni dell'occhio, vanno a disegnare a poco a poco una vicenda complessiva. Questo è il compito che il poeta si è dato: raccontare la vita per immagini, passandola e ripassandola, come egli stesso ci avverte, nel "proiettore" dell'anima. Per il poeta-viandante, il sublime vedutista di una Roma divisa fra luci e ombre, "fraterne o avverse anime", ora luogo di cari nomi, ora sponda acherontea di un mondo non più condivisibile, la città guardata dall'Osservatorio simbolico e reale insieme - di Monte Mario, diviene il punto privilegiato da dove contemplare la vita nelle sue pieghe più dolci e laceranti.
Novel in verse available in four parts, written and rewritten over a long period of time, the work of a long and patient, loving and labyrinthine, the Observatory S D passes through the last half-century of our poetry lasciandosene soak in its most minute details (a stylistic trait, a reminder of imaginative, a Vertigo of thought) but remaining true to the original idea. More than tell a story, tell "threads of stories", and with the passage of time. Life flows like blood, like the traffic-with its restless and elusive, preferring damn ??? gridlock hitches anniversaries and events, seasonal landscape small notations. The vision comes from the modulation of time--through his veins more stratified ground-, by the accumulation of details that, dilated by virtue of pauses and stops, referrals and dazzling eye ignitions, go to draw little by little a story overall. This is the task that the poet is given: tell life to images, passing it and ripassandola, as he himself tells us, in "projector" of the soul. For the poet-Wanderer, the sublime landscape artist of a Rome divided between lights and shadows, "fraternal or poor souls," now dear place names, now banks acherontea of a world no longer shareable, the city watched by the Observatory-real and symbolic together-Monte Mario, becomes the vantage point from where contemplate life in its folds the sweetest and lacerating.