Orient (to) express. Film di viaggio, etno-grafie, teoria d'autore - 9788857534312

Orient (to) express. Film di viaggio, etno-grafie, teoria d'autore: Rossellini, Resnais, Pasolini, Ivens, Marker, Antonioni, Malle. C'è stata una stagione - orientativamente tra gli anni Cinquanta e i Settanta - in cui alcuni grandi cineasti europei hanno compiuto viaggi in Asia per realizzare film, documentari, inchieste, spinti chi da curiosità intellettuale, chi da militanza politica, chi da contingenze di lavoro. Le loro opere hanno spesso fatto parlare di sé: alcune sono state considerate imprescindibili (India di Rossellini), altre hanno causato incidenti diplomatici (Chung kuo - Cina di Antonioni), alcune hanno "inventato" nuove forme di racconto (Lettre de Sibérie di Marker), altre ancora offerto sguardi inediti su avvenimenti capitali del Novecento (Hiroshima mon amour di Resnais). Orient (to) Express è il primo libro che considera questi film come un fenomeno frutto di un'unica temperie culturale, terrain d'entente grazie al quale riconsiderare alcune questioni teoriche che hanno attraversato la storia del cinema. Prima di tutto il concetto d'autore, poi le adiacenze tra moderno e postmoderno, il carattere visibile e fotogenico delle immagini e ancora l'orientalismo come pratica politica e come genere. La stessa esperienza del viaggio appare cruciale in questa ricerca per la sua dimensione pragmatica e archetipica e perché espone i registi a malintesi e incomprensioni, slanci e insicurezze, rendendo i loro film degli oggetti controversi, complessi, talvolta rabberciati, assolutamente da studiare.
Rossellini, Resnais, Pasolini, Ivens, Marker, Antonioni, Malle. There has been a season-roughly between the fifties and the seventies where some great European filmmakers have made trips to Asia to make films, documentaries, surveys, driven by intellectual curiosity, chi chi from political activism, who from business contingencies. Their works have often done speak for itself: some were considered indispensable (Rossellini's India), others have caused diplomatic incidents (Chung kuo-China by Antonioni), some have "invented" new forms of narrative (Lettre de Sib??rie Marker), and yet others offered on capitals of twentieth century unpublished glances (Hiroshima mon amour by Resnais). Orient (to) Express is the first book that sees these films as a phenomenon the result of a single cultural climate, terrain of entente that reconsider some theoretical issues that have gone through the history of cinema. First of all the concept of authorship, then adjacency between modern and postmodern, the visible character and photogenic images and yet Orientalism as a political practice and as a genre. The same travel experience is crucial in this quest for its pragmatic and archetypal dimension and because it exposes filmmakers to misconceptions and misunderstandings, outbursts and insecurities, making their films, controversial, complex objects are sometimes cobbled together, must study.