La distruzione del paradiso. Meraviglia, orrore e genocidio nella conquista europea delle Americhe - 9788855191715

La distruzione del paradiso. Meraviglia, orrore e genocidio nella conquista europea delle Americhe: Quando, il 12 ottobre del 1492, Cristoforo Colombo e i suoi marinai misero piede su un'isola del continente americano, pensarono di essere giunti in prossimità del mitico Eden. Quella che si stendeva davanti ai loro occhi era una terra del tutto nuova, che mal si prestava all'identificazione con le pur mirabolanti descrizioni dell'Asia di Marco Polo e degli altri viaggiatori che avevano percorso la via della seta nel medioevo. Sebbene Colombo e tutti i primi cronisti ne avessero esaltato la meraviglia della natura, dei colori, degli odori, dei cibi esotici, nonché la bellezza degli indigeni e delle donne, la bellezza del Nuovo Mondo non salvò le popolazioni precolombiane e le loro terre dalla distruzione. Gli esploratori, i soldati e persino i missionari spagnoli non esitarono a massacrare implacabilmente quei popoli e quelle civiltà di cui avevano inizialmente tessuto le lodi. Nel nome di Cristo, ma più prosaicamente per l'oro, un intero continente fu devastato nell'arco di qualche secolo, con un saccheggio che perdura ancora nel tempo presente. La meraviglia, ma anche la comunicazione tra regni iberici e civiltà precolombiane, due mondi destinati a confliggere mortalmente, in particolare nel XVI secolo, è l'argomento di questo lavoro.
When, on October 12, 1492, Christopher Columbus and his sailors set foot on an island on the American continent, they thought they had come close to the mythical Eden. What lay before their eyes was a completely new land, which lends itself poorly to identification with the wonderful descriptions of Asia by Marco Polo and the other travelers who had traveled the Silk Road in the Middle Ages. Although Columbus and all the early chroniclers had extolled the wonder of nature, colors, smells, exotic foods, as well as the beauty of indigenous peoples and women, the beauty of the New World did not protect pre-Columbian peoples and their lands from Destruction. Spanish explorers, soldiers, and even missionaries did not hesitate to implacably slaughter those peoples and civilizations of which they had initially woven the praises. In the name of Christ, but more prosaically for gold, an entire continent was devastated within a few centuries, with a plunder that still persists in the present time. The wonder, but also the communication between Iberian kingdoms and pre-Columbian civilizations, two worlds destined to mortally conflict, especially in the sixteenth century, is the subject of this work.