Il retaggio della Mesopotamia - 9788845930928

Il retaggio della Mesopotamia: Grazie alla scoperta delle rovine di Ninive e Ur, nel XIX secolo, e alla nascita dell'assiriologia, la nostra capacità di comprendere la civiltà mesopotamica è radicalmente mutata: se le fonti greche ed ebraiche si limitavano a tramandare una costellazione di personaggi leggendari quali Semiramide, Sardanapalo, Nino e Nabucodonosor descritti come tiranni feroci, conquistatori spietati e inclini all'eccesso , appare ora evidente che la cultura mesopotamica è stata davvero, nelle parole di Stephanie Dalley, la culla "della nostra civiltà urbana fondata sulla scrittura". Intervenendo in un dibattito ancora aperto, la Dalley analizza scrupolosamente gli innumerevoli lasciti architettonici, linguistici, religiosi e culturali assiro-babilonesi, e ci rivela il fondamentale impatto della civiltà mesopotamica sul mondo antico (mediterraneo e orientale) sino alla diffusione dell'Islam. Basti pensare alle analogie tra testi mesopotamici e brani biblici, spiegabili, secondo la Dalley, sulla scorta delle scuole scribali: "Quando gli ebrei crearono quel prodotto unico e irripetibile della loro cultura che è la Bibbia, nonché le loro caratteristiche istituzioni, essi si basarono sulle venerande tradizioni esportate dai loro vicini d'Oriente, più antichi, più ricchi e più potenti". Con un saggio di David Pingree.
Thanks to the discovery of the ruins of Nineveh and Ur, in the 19th century and the birth of Assyriology, our ability to understand the Mesopotamian civilization is radically altered: If the Greek and Jewish sources were limited to hand down a constellation of legendary characters such as Semiramis, Sardanapalus, Nino and Nebuchadnezzar described as tyrants fierce, ruthless conquerors and prone to excess, it now appears evident that the Mesopotamian culture was really in the words of Stephanie Dalley, the cradle of our urban civilization founded on Scripture. " Speaking in a debate still open, the countless architectural, linguistic legacies meticulously analyzes Dalley, Assyro-Babylonian religious and cultural, and reveals the fundamental impact of Mesopotamian civilization on the ancient world (Mediterranean and Oriental) until the spread of Islam. Just think of the similarities between the Mesopotamian texts and biblical passages, explainable, according to scribal schools, on the basis of Dalley: "when Jews created the unique and unrepeatable product of their culture which is the Bible, as well as their institutions, they were based on the venerable traditions exported from their neighbors in the East, the oldest, richest and most powerful". With an essay by David Pingree.