Il Saggio, il gusto e il cliché. Per un'interpretazione di Mario Praz - 9788889987711

Il Saggio, il gusto e il cliché. Per un'interpretazione di Mario Praz: Mario Praz (1896-1982) è considerato il maggiore anglista e da alcuni anche il più grande saggista - del Novecento italiano. Il suo libro più noto, "La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica", è stato saccheggiato da generazioni di studiosi, studenti e amatori. Non sono molti gli autori che hanno lasciato un segno cosi personale da richiedere la creazione di un aggettivo specifico: nel suo caso è stato il grande critico americano Edmund Wilson a parlare di "prazzesco", ossia la predilezione per una peculiare intersezione tra "bellezza e bizzarria" (altro titolo di Praz). Sarebbe difficile individuare un argomento, un settore del gusto, uno scrittore, un luogo del mondo, uno stato d'animo su cui non esiste un saggio di Praz: dagli adorati mobili Impero agli emblemi, da Shakespeare a Jane Austen, da d'Annunzio a Hemingway, dal rococò dei Tropici alla Roma di Piranesi, dal "non so che" al presepe, alle figure di cera, alle terrazze... Le sue opere comprendono una usatissima "Storia della letteratura inglese", studi su ogni aspetto dei rapporti tra cultura inglese e italiana, ma anche libri e saggi di viaggio, ritratti e piccoli racconti, scritti che uniscono sterminata erudizione e tenaci passioni. Senza dimenticare "La casa della vita", sorta di autobiografia attraverso le stanze della sua abitazione e i loro contenuti, che è stato definito "il più atipico ma anche uno dei più bei romanzi del Novecento italiano".
Mario Praz (1896-1982) is considered the greatest student of English and some even the greatest essayist of the 20th century Italian. His best-known book, "the flesh, death and the devil in romantic literature," was plundered by generations of scholars, students and amateurs. Not many authors who have left their mark so staff to request the creation of a specific adjective: in this case, was the great American critic Edmund Wilson talking about "prazzesco", which is the preference for a peculiar intersection of "beauty and strangeness" (other title of Praz). It would be hard to find a topic, a taste, a writer, a place in the world, a mood on which there is an essay by Praz: the beloved Empire furniture to emblems, from Shakespeare to Jane Austen, from D'Annunzio to Hemingway, from Rococo of the tropics to Piranesi's Rome, "I don't know what" the manger, the wax figures, terraces ... His works include an enormous practical use "history of English literature" studies on any aspect of the relationship between English and Italian culture, but also books and travel essays, portraits and short stories, written that unite the vast erudition and strong passions. Not forgetting the "House of life", a sort of autobiography through the rooms of his home and its contents, which has been called "the most atypical but also one of the most beautiful Italian novels of the twentieth century".